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Archive for 13 settembre 2011

Ieri è stato il mio primo giorno di scuola. Non il primo dopo la pausa estiva. Il primo in assoluto.

Da qualche mese a casa tutti mi stavano preparando all’Evento. O forse si stavano preparando loro, gli adulti. Chissà perché a loro fa tanto effetto quando un cucciolo inizia a camminare, in fondo è nella natura delle cose.

Io, devo essere sincera, non vedevo l’ora di cominciare: nuovi amici, album da colorare, storie da ascoltare. Certo, ci saranno anche i compiti, ma forse solo tra qualche anno capirò cosa vuol dire non esser più tutta libera da qualsiasi impegno. Come finora.

Comunque ieri ero davvero agitata. Tutto nuovo e tutto insieme mi fa perdere l’equilibrio, come quando si gioca a mosca cieca e, già bendata, ti fanno fare qualche giro su te stessa. Insomma, ieri mattina stavo così.

A ripensarci però, è andato tutto bene. L’ingresso nella scuola (ma quanti spintoni danno i bambini più grandi?), la maestra (sembra buona, anche se ogni tanto perde la pazienza), i compagni (perché i maschi fanno sempre tanto rumore?), il mio banco (mi piace il mio “scudo”, mi fa sentire sicura), la lavagna (che belli i segni che ha fatto la maestra!), i quaderni (ho pasticciato un po’, quasi quasi la prima pagina la strappo. O forse no, chissà che un giorno non sia bello ricordare…).

Mi stavo perdendo, come sempre, nei miei pensieri, ma devo correre che mamma mi chiama per mettermi il grembiulino. E poi devo andare a scuola, sta per suonare la campanella!

Questi, o almeno di tal genere, i pensieri di una bambina di sei anni, ieri. Dopo il suo primo giorno di scuola.

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