L’incontro-scontro Berlusconi versus Santoro a “Servizio Pubblico” è stata una corrida come nell’anticipazione del conduttore. Ma non una corrida tra toro e matador, bensì “La corrida”, storica e popolare trasmissione radiotelevisiva che, attraverso un garbato mattatore quale Corrado, dava il via ad una serie di siparietti tra dilettanti allo sbaraglio.
E se Santoro e Berlusconi dilettanti non sono, allo sbaraglio sembravano, l’uno in cerca di share, peraltro ottenuto, l’altro in cerca di rimonta, peraltro raggiunta. Tutti contenti? Gli spettatori alquanto divertiti per i siparietti da guitti tra i due (il tormentone delle scuole serali è apparso un pezzo da cabaret), i sostenitori del Cavaliere di sicuro ringalluzziti dalla performance d’autore del loro. Un po’ meno forse i cittadini che, in vista di importanti elezioni, hanno visto sfumare ancora una volta la possibilità di concrete disamine su temi economici e sociali tanto sentiti dal Paese reale.
Ma in tempi di superficie ciò che conta è il minuetto. La corrida è lotta troppo cruenta, senza possibilità di repliche.
Temi economici e sociali? Ma sembra quasi che non facciano più parte della politica. Chi si afferma infatti ? Dove sta la verità? Evidentemente nella ragione del più forte, intendendosi con questa antica sofistica definizione la capacità di manipolazione linguistica e psicologica che possiede colui che deve convincere un pubblico facilmente plasmabile.
Vale a dire che siamo di fronte ad una vera e propria distruzione della “politeia”, Ciò che conta è solo un ‘ambiziosissima ricerca di “potere”, ottenuto tramite kermess da attore, da gente che “sa ” posare sul palcoscenico, rapendo le menti più ingenue e deboli.
C’è da temere ….il vecchio che avanza. E allora, caro Sergio, diciamo agli Italiani:”Svegliatevi”!
Ciao, Es buona serata.
Molto bella questa tua lettura cara Ester, è stata una bella recita, che non ho alcun rimpianto di non aver guardato, di prese per i fondelli ne subiamo già abbastanza, senza una in più!
Ma sai che serio che tutto si possa concentrare in spot e promesse vane, che ci si debba ancora basare su queste per sentirsi convinti o rassicurati!
La politica dei proclami è quella che sembra riuscire meglio qui in Italia, quella dei fatti poi sembra aver meno importanza, spero che gli Italiani si sveglino almeno stavolta!
Ma se è già vergognoso per quella parodia di ex-premier da bagaglino, fa poco onore anche a quel presunto grande conduttore, che dimostra cosa a lui importi maggiormente: lo share del proprio programma!
Ciao carissima Ester, buona settimana!
anch’io ho evitato di aggiungermi allo share “trenta denari”, ma mi sento tradita comunque
E intanto, cara Carla, il rischio della “profezia che si autoavvera” è dietro l’angolo…
Un abbraccio, Ester.