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Posts Tagged ‘Audrey Hepburn’

Vacanze_romane_

La Vespa ha da poco, il 23 aprile, compiuto 70 anni, ma resta un mito senza tempo.

Il famoso scooter della Piaggio non è solo una delle icone del design italiano, esposta anche al MoMa di New York, ma è soprattutto nell’immaginario collettivo di tutti noi quale simbolo di libertà e vacanza. Soprattutto per pellicole che hanno reso co-protagonista la Vespa.

Chi non ricorda infatti quanto fosse finalmente se stessa, spensierata e felice, nelle sue “Vacanze romane” la principessa Anna/Audrey Hepburn scorrazzando per le vie di Roma su una Vespa in compagnia del giornalista Joe Bradley/Gregory Peck?

E Nanni Moretti in quel vagabondare metafisico e surreale, pensieri in libertà, sulla sua Vespa per le deserte vie estive di una Roma di periferia, da “Grande Bellezza” ante litteram, accompagnato dalla suggestiva e languida voce di Leonard Cohen?

Le immagini parlano. Restando tatuate tra cuore e neuroni.

vespa Caro_diario

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E’ tempo di un giro in Vespa. In piena spensieratezza.

Un po’ vacanze romane. Alla Audrey.

Un po’ vacanze nostre. Ovunque.

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audrey

Sono trascorsi vent’anni da quando siamo orfani dei suoi occhi da cerbiatto.

Leggenda iconica del cinema, musa eterea dello stilista Givenchy, infaticabile ambasciatrice Unicef, Audrey Hepburn resta nell’immaginario collettivo un’icona inarrivabile di eleganza e stile. E continua ad essere Sabrina, Cenerentola, My Fair Lady.

Tanti i fotogrammi immortalati nella mente di ciascuno di noi, ma due fanno ormai parte della storia del cinema: la Vespa “romana” che racconta la felicità di lei e Gregory Peck mentre scorrazzano per la città eterna, e il suo incantato stupore mentre mangia con elegante nonchalance una brioche davanti alla vetrina di Tiffany in little black dress.

Vengono in mente le parole che Cary Grant disse dopo aver lavorato con lei in “Sciarada”: “L’unico regalo che desidero per Natale è un altro film con Audrey Hepburn.

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Mezzo secolo fa, il 5 ottobre 1961, uscì nelle sale cinematografiche americane il film “Colazione da Tiffany”, divenuto leggenda per l’interpretazione di Audrey Hepburn che, con la sua bellezza elegante e filiforme racchiusa nel tubino nero di Givenchy, divenne icona internazionale di stile.

E dire che Holly, la protagonista, è una prostituta d’alto bordo che, frequentando i party più in voga, cerca un miliardario da sposare. Ma la Hepburn riesce, con grazia e leggerezza, a rendere tutt’altro che volgare il personaggio del romanzo di Truman Capote. Forse perché, col suo sguardo da cerbiatto racconta quanto Holly, nonostante tutto, sia ancora incantata dalle possibilità della vita e del cuore.

E’ impressa infatti nell’immaginario collettivo la scena iniziale del film, col taxi giallo che si ferma davanti alla gioielleria di Tiffany sulla Quinta Strada di New York e Audrey/Holly che scende con brioche e caffè in mano per fare, come un rito, colazione davanti alla vetrina di Tiffany. Incantandosi. E incantandoci. Anche dopo 50 anni.

Ps: a proposito di compleanni, buon compleanno a mia sorella Emanuela e al suo film preferito!

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