La fine drammatica di Giulio Regeni, ricercatore italiano brutalmente pestato e ucciso nell’Egitto di al-Sisi, ricorda in modo incredibilmente inquietante quella di Monteiro Rossi nel Portogallo di Salazar narrato in “Sostiene Pereira“.
Alcune citazioni dal libro di Antonio Tabucchi in omaggio a Giulio Regeni e alla sua coraggiosa ricerca intorno alla giustizia e alla verità.
- “Il paese taceva, non poteva fare altro che tacere, e intanto la gente moriva e la polizia la faceva da padrona.“
- “Monteiro Rossi è il mio praticante, il ragazzo che mi scrive gli articoli che non posso pubblicare.“
- “I due tangheri sembravano nervosi e avevano un’aria affannata. Il giovanotto non voleva parlare, dissero, gli abbiamo dato una lezione, abbiamo usato le maniere forti, forse è meglio filarcela.“
- “Pereira si sedette davanti alla macchina per scrivere. Scrisse come titolo: Assassinato un giornalista. Sarebbe bene che le autorità indagassero su questo turpe avvenimento. Monteiro Rossi è stato pestato a sangue, e dei colpi, inferti con il manganello, o con il calcio della pistola, gli avevano fracassato il cranio. Invitiamo le autorità competenti a vigilare attentamente su questi episodi di violenza che alla loro ombra, e forse con la complicità di qualcuno, vengono perpetrati oggi in Portogallo.“