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Archive for marzo 2016

Disegno di Sherazade, 8 anni

Disegno di Sherazade, 8 anni

Sempre più convinta che nel nome stia la rosa…

Campo rifugiati di Idomeni, ai confini della Grecia. Scandalo al sole per l’umanità tutta.

Una bambina di otto anni, dal nome destinico di Sherazade, racconta le sue storie, ovvero quanto ha visto nel suo viaggio dalla Siria e quanto vede al campo, con il suo album-reportage.

Disegni colorati e incisivi. Di bambina “grande”. E non solo nel senso di adulta.

Ps: complimenti al gruppo di “Gazebo” – Rai3 che continua, con le sue inchieste giornalistiche, a far parlare luoghi e persone. Soprattutto con immagini, spesso inaspettate.

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pasquauovapulcino

Auguri di una Pasqua Serena a tutti i “viaggiatori” di espress451.

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Fra i suoi molteplici volti nascosti, c’è essenzialmente quello d’un soave, ben educato e diabolico genio del male: è un lupo in pelli d’agnello, e nelle sue farse sono parodiati insieme gli agnelli e i lupi, la crudeltà efferata e la casta e savia innocenza.

Natalia Ginzburg su Paolo Poli, attore italiano (Firenze, 23 maggio 1929 – Roma, 25 marzo 2016)

PS: Mancherà assai la sua capacità, intelligente e luminosa, di dissacrare con grazia leggera. Specie in tali tempi bui.

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Hieronymus Bosch, "La Salita al Calvario", 1510-1516 circa

Hieronymus Bosch, “La Salita al Calvario”, 1510-1516 circa

Ancora chiedo: è volontà tua oppure a questo scempio / non hai posto rimedio, rimedio non ce n’era? Talora si perde il mio pensiero / se il tuo non lo soccorre. / Com’è solo l’uomo. Come può esserlo! / Tu sei dovunque / ma dovunque non ti trova. Ci sono luoghi dove tu sembri assente / e allora geme perché si sente deserto e abbandonato. Così sono io, comprendimi.

Da Mario Luzi, “La Passione” – Via Crucis al Colosseo

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DARIO-FO

Novanta senza dimostrarli. Forse perché guitto, forse perché Nobel, forse perché Dario Fo.

Continua a recitare traendone piacere. E regalandone, moltiplicato, a chi lo guarda.

Per non dire della produzione di parole e disegni. Ricca e creativa. Con guizzi che vanno oltre il foglio.

Le sue commedie sono diventate dei modi di dire. Da “Mistero buffo” a “Morte accidentale di un anarchico”.

Anticonformismo, satira, sperimentazione. Con effetti stranianti nonché grotteschi. E altamente letterari.

Inoltre un grammelot padano-veneto a rendere il suo messaggio artistico divertente e dissacrante. Accompagnato da incursioni e visioni sulla realtà assolutamente acute e predittive.

Che è poi la motivazione del Nobel per la Letteratura: “Perché, seguendo la tradizione dei giullari medioevali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi.

Auguri Maestro! E grazie per il Suo sguardo obliquo e poetico sul mondo.

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bruxelles2

Perché colpire l’Europa? Nel suo cuore e abitudini e vita?

Forse perché da settant’anni noi europei abbiamo imparato a non fare la guerra? O forse perché stiamo ripristinando muri dimostrando di non aver imparato quasi niente?

L’aria è mefitica, pesante, velenosa, mortale. Con voli di corvi a volare bassi sui cuori. Depredandoli di sogni e futuro. Perché ci stiamo abituando, purtroppo, a sopravvivere alla giornata. Prospettive appiattite sul torbido orizzonte.

Piange Tintin. Piange l’Europa. E buona parte di mondo.

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Vittoria Marziari Donati "Tracotanza" - 2010

Vittoria Marziari Donati “Tracotanza” – 2010

L’intelligenza sa quando fermarsi. La tracotanza no.

Perché in essa il pensiero si spinge oltre la misura.

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"I fiori di Hampstead" (London) - Photo by Ester Maero

“I fiori di Hampstead” (London) – Photo by Ester Maero

Prodotti di primavera: fiori in sboccio, vita che si rigenera, semi da invasare, pioggia a dilavare, verde a dismisura.

Ma un verde giovane, colore ancora balbettante nel suo farsi, con entusiasmo e allegria tra le striature.

PS: Cinque anni fa “partiva” espress451. Un “verde” con striature già dense…

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lupini

Voi penserete a mie inconsulte esagerazioni. O forse invenzioni. Comiche, ovviamente. Per il solito ed inveterato gusto del calembour. Ma vi assicuro che mi si offre “cibo” (e qui è il caso) su un piatto che brilla più dell’argento. O forse piange.

Sempre Liceo, questa volta classe quinta. La maturità è alle porte. Interrogazione di letteratura italiana. Domanda su Verga e i “Malavoglia”. Mia idea, balzana, di indagare sul commercio di quella famiglia. Idea sua, dello studente interrogato, di associare suoni simili e forse anche ricordi di altri testi (si era precedentemente citata “La lupa” dello scrittore siciliano).

E così sul “piatto” viene servito non quel cibo semplice, legumi sazianti e nutrienti, i lupini appunto, in cui commerciava la famiglia “Malavoglia”, ma dei “lupacchiotti” corretti quasi subito in “lupetti”. Orde di lupi famelici, seppur piccoli, si sono palesati ai miei occhi affollando quella barca “Provvidenza”, per poi provocarne (forse il peso…) il drammatico naufragio.

Ovviamente tutto questo fu a suo debito tempo spiegato. Ma forse poco assimilato. Pazienza. O meglio, come avrebbe detto padron ‘Ntoni, “al servo pazienza, al padrone prudenza“.

Ps: A volte mi chiedo se a tali inconsapevoli autori comici vada corrisposto un giusto emolumento…

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Vi chiederete quale sia la connessione tra la hit “Reality” del deejay/produttore belga Felix De Laet, in collaborazione con l’artista olandese Janieck Devy, e le onde gravitazionali.

Il viaggio del video è un po’ quello preannunciato (e poco creduto) da Einstein. Il “signore della relatività” si è regalato un centenario di tutto rispetto sulla sua teoria. Quelle onde gravitazionali, imprendibili, sempre sfuggenti, sono ora state catturate. Col beneplacito della scienza. Anche se le menti illuminate, leggi Einstein, le avevano già “viste”, e quelle artistiche, leggi Battiato, sapevano già di poterle superare.

Il deejay dal nome d’arte “Lost frequencies” (“Frequenze perse”, che sia un caso?) scrive nella sua canzone due versi che riecheggiano questo mood:

Dancing in the moonlight, don’t we have it all?Decisions as I go, to anywhere I flow.” – “Ballando al chiaro di luna, non abbiamo tutto?Prendo le mie decisioni seguendo il flusso.

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