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Archive for gennaio 2016

merlo

Un tempo, non troppo lontano, questi erano i giorni più freddi dell’anno.

Ora protagonista unico è, ancora e sempre, l’Anticiclone, con cui cieli plumbei e neve sono solo un ricordo.

Così i “Giorni della Merla” rischiano di diventare i “Giorni della Rondine”.

E se è vero che “una rondine non fa primavera”, è ormai attestato che la “merla” non è più segno d’ inverno.

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statue

Bizzarra e inspiegabile la scelta del protocollo di Palazzo Chigi di coprire le statue dei Musei Capitolini in occasione della visita di Stato del Presidente iraniano Hassan Rohani.

Si è detto per non offendere la sensibilità iraniana. E che dire di quella non solo italiana ma dell’umanità intera nei confronti del nascondimento di capolavori dell’arte universale?

Se la Grande Bellezza va nascosta anche nei Paesi Democratici, oltre che distrutta in altri per barbare “ideologie”, allora un nuovo evo oscurantista è davvero cominciato. Un Medioevo non solo amante del buio ma anche del brutto.

Con una sottrazione di estetica che entra nel territorio dell’etica.

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Statua della "donna conforto" - Seul, Ambasciata giapponese

Statua della “donna conforto” – Seul, Ambasciata giapponese

Prima e durante la Seconda Guerra Mondiale decine di migliaia di ragazze coreane, e non solo, venivano rapite e costrette a prostituirsi per le forze armate nipponiche. Erano chiamate “donne conforto”.

Solo ora il Giappone riconosce il danno arrecato a migliaia di ragazze. Ora che non più di una cinquantina di loro sono ancora vive, a raccontare di quegli orrori, dal rapimento agli stupri continui perpetrati dai soldati al fronte.

L’accordo tra i governi di Giappone e Corea del Sud ha però portata storica perché Tokyo ha annunciato lo stanziamento di un miliardo di yen per un fondo che garantisca il “maggior benessere possibile” alle sopravvissute.

Ma il ricordo a monito dei crimini contro l’umanità va preservato e tramandato nei passaggi di generazione. Per evitare strategiche perdite di memoria.

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"Monumento ad Auschwitz" di Marcello Mascherini (1958) - Risiera di San Sabba, Trieste

“Monumento ad Auschwitz” di Marcello Mascherini (1958) – Risiera di San Sabba, Trieste

Risiera di San Sabba a Trieste.

Unico forno crematorio italiano.

Vi furono eliminati migliaia di partigiani, antifascisti, ebrei.

Oggi la Risiera è un museo.

Per ricordare che è stato.

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Glenn Frey è stato uno dei membri fondatori del gruppo musicale country rock degli Eagles.

Nella loro produzione è diventata famosissima la canzone “Hotel California”, Grammy Award nel 1978.

Una canzone che ci ha fatto ballare. E sognare. E viaggiare.

Al punto da immaginarci quasi reale l’Hotel California. Su quelle note di sole, un sole lontano ma possibile. Un giorno, nel nostro intimo Ovest.

Grazie Glenn.

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E’ stato un pezzo d’Italia, Ettore Scola.

E non solo per un tipo di cinema davvero superlativo. Bensì per una narrazione particolare, come quella sua “Giornata”, capace di raccontare e vedere ad ampio raggio la storia italiana nel secolo breve. In fondo la storia di una “Famiglia” in cui ci si è “Tanto amati”. E dove anche “Ballando, ballando” si diventa grandi.

Con la Poesia per colonna sonora e l’Etica quale bussola di cammino.

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central park musso

Cosa fareste se, svegliandovi una mattina, vi ritrovaste su una panchina in un luogo sconosciuto, col polso ammanettato ad un’altra persona, ancora addormentata, mai vista prima? Comincereste a cercare di mettere a fuoco le coordinate spazio-temporali, poi quelle cinestesiche e mnemoniche. E, svegliando l’altro, anch’egli all’oscuro di tutto, cerchereste di capire, riposizionando via via le tessere di un puzzle sempre più oscuro, in cui ogni nuovo dettaglio sembra, dopo poco, perdere la collocazione assegnata.

Così i due protagonisti del libro “Central Park” di Guillaume Musso, una poliziotta di Parigi e un musicista di Dublino, sono costretti, con i pochi indizi che hanno su di sé, a far luce sul loro “caso”. Indagando. E rimanendo, ad ogni scoperta, increduli e spiazzati. Dovendo così ricominciare ogni volta daccapo. Con l’inquietudine che aumenta. In loro e nel lettore.

Il finale non è solo inaspettato, ma sconvolgente. Nel senso letterale del termine: mettere sottosopra quanto prima si era acquisito.

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medioevo

Capodanno: a Colonia, nella civilissima Germania, frotte di donne molestate.

Epifania: in Corea del Nord test nucleare di sperimentazione ordigni atomici.

12-14-16 gennaio: a Istanbul, a Giacarta, a Ougadougou, ovvero in ogni continente, alias nel mondo tutto, il terrorismo globale fa scempio di uomini. E umanità.

Così il nuovo anno sembra cominciare nel segno del Medioevo. Quello peggiore. Buio, violento e folle.

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David Bowie youngdavid bowie last

Ho sovvertito l’ordine del tempo, ho messo sottosopra il mondo intero e tutto questo l’ho fatto per te. Non ti sembra abbastanza generoso?“.

David Bowie nell’interpretazione di Jareth, il re dei Goblin, nel film “Labyrinth“.

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David-Bowie

In molti lo consideravamo l’extraterrestre, “L’uomo che cadde sulla Terra“, quindi immortale. Anche se David Bowie l’aveva rivelato, “Ziggy Stardust” non è l’uomo delle stelle ma il messaggero terreno delle stelle. Un messaggero che torna nel suo ultimo video, “Lazarus“, video predittivo del “viaggio” che si preparava ad affrontare. “Guardate qui, sono in Paradiso“, canta il Duca non solo Bianco ma diafano, con voce più roca e graffiata. Un autentico testamento, non solo artistico.

Già nel “firmamento” degli artisti di caratura eccezionale, ora il “Duca Bianco” diviene comunque “L’uomo delle stelle”. Parte di quel mondo “Altro” e “Alto” da cui fu sempre attratto, musicalmente, si pensi a “Space Oddity” in cui il viaggio spaziale di Major Tom riguarda anche l’alienazione o all’ultimo album “Blackstars” in cui i colori sembrano definitivamente oscurarsi, ma anche spiritualmente. Il suo ritiro nel 1967 tra i buddisti rimase in lui uno degli insegnamenti fondamentali: “La lezione che ho probabilmente imparato più di qualsiasi altra cosa è che la mia soddisfazione viene da quel tipo di investigazione spirituale. E questo non significa che voglio trovare una religione a cui aggrapparmi, significa cercare di trovare la vita interiore delle cose che mi interessano“.

Sperimentazione sempre, creatività, camaleontismo, uso sapiente della voce sì, ma anche del corpo in vista dell’azione scenica. E l’aura di leggenda intorno, lui stesso Leggenda del rock, dalle iridi diverse (in realtà una midriasi permanente per un pugno ricevuto da adolescente) all’algida androginia, dall’amicizia con Andy Warhol (da lui interpretato nel film “Basquiat“) al matrimonio con la modella somala Iman.

Negli anni ’80 David Bowie chiedeva, con “Let’s dance“, di ballare. E io, con altri, ti abbiamo ballato e amato a dismisura. Nelle note, nei gesti, e in quello sguardo, spesso Altrove. Quell’Altrove che ora tu sai, “uomo delle stelle”, continuando la tua ricerca.

Ora per noi mortali è il vuoto di te. Parafrasando Montale, sarà il vuoto ad ogni tuo suono senza il tuo esserci.

Goodbye David Bowie.

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