Il mio Monet preferito è quello d’acqua dolce, pozza verde-blu di ninfee e calma interiore. Il Claude Monet del suo jardin a Giverny. Con le persone fuori dalla tela.
Perciò alla mostra torinese (peraltro tutta francese visti i prestiti del Musée d’Orsay) ho dovuto “accontentarmi” del Monet acqua salata, quello del mare/vele/riflessi ad Argenteuil. Quel Monet che, con pennellate all’apparenza scomposte, ti fa respirare e vibrare il suo “en plein air“.
Ma è un quadro senz’acqua, o meglio non in forma liquida, a lasciarmi sempre senza fiato. “La pie“, la gazza sulla neve che dalla staccionata sembra attendere lo spettatore, per poi guardarlo allontanarsi mentre lascia le sue impronte nel bianco.
Questo capolavoro presente alla mostra, con la sua gamma sfumata di rosa e azzurri a raccontare la luce della neve, invita chi osserva ad entrare in quel paesaggio di silenzio. E per una frazione di tempo eterno, mentre osservi diventi parte del dipinto. Con un effetto di magico incantamento.
Ps: Nota dolente della mostra la confusione e gli spazi ristretti per opere che necessitano “aria”, “plein air“. E’ lo stesso artista a dichiarare: “Gli altri pittori dipingono un ponte, una casa, un battello. Io voglio dipingere l’aria, la bellezza dell’aria in cui si trovano il ponte, la casa, il battello.“
Cara Es, ho visto la mostra , che mi ha estasiata.
La magia dei dipinti che ti avvolgono, rendendoti partecipe della natura , raggiunge l’apice,secondo me, nell’oblio delle nebbie di Londra.A parimerito la gazza in quell’incantevole neve, nell’incanto di un’arte idilliaca.
Certo è un quadro davvero bello, che non conoscevo. Nel guardarlo, sembra di essere lì, in mezzo a tutta quella neve e sentire al luce invernale addosso; mi dispiace sapere che un’opera così non fosse collocata in uno spazio adeguato. Peccato.
Incantevole!
Davvero in questo dipinto si respira…l’aria, la luce, il silenzio, il tepore…le presenze, l’incanto!
Anch’io amo Monet!
Grazie Ester della condivisione!
Nives