E’ sconcertante che in un periodo storico come il nostro, senza guerre dichiarate, stia diventando più probabile di qualche decennio fa morire per colpi di arma da fuoco.
Ed è denigrante per il progresso dell’umanità stessa. Viene in mente il pensiero di Ludovico Ariosto che 500 anni fa si disse contrario alle armi da fuoco, “machina infernal” che stravolge il sistema dei valori militari: “Come trovasti, o scelerata e brutta / invenzion, mai loco in uman core?“.
Succede ormai per tanti motivi: una rapina andata male, una depressione finita peggio, una vacanza bagnata dal sangue, una preghiera stroncata nella violenza. Comunque la sopraffazione.
E per tutti noi, che dalla democratica e civilissima Grecia arriviamo, è una sconfitta. Bruciante.
l,e nostre unghie sono solo retratte
Tutti riflettono sulla sicurezza dei tribunali oggi ; l’aspetto più inquietante per me è soprattutto l’imprevedibilità delle azioni umane , la possibilità di trovarsi in mezzo al delirio di qualcuno indotto e direi giustificato dalla solitudine dell’uomo contremporaneo lasciato solo in un contesto folle che induce inevitabilmente all’irrazionalità .
Certo viene in mente Ariosto per quanto riguarda le armi ( bellissimo riferimento!) , ma anche Pirandello per l’aspetto “esistenziale ” della faccenda:
” Mi domando se veramente tutto questo fragoroso e vertiginoso meccanismo della vita, che di giorno in giorno sempre più si complica e s’accelera , non abbia ridotto l’umanità in tale stato di follia , che presto proromperà frenetica a sconvolgere e distruggere tutto” ( Pirandello, I quaderni di Serafino Gubbio…)
Buona giornata in mezzo al…..fuoco!
La tua riflessione, Ester, fa eco per me alla “vita in tempo di pace” di Francesco Pecoraro che, come lo dice A Cortelesso, “una guerra finita tanto tempo fa ma che da allora è proseguita nei sessant’anni di pace e prosegue sempre nei tanti inferni del fare umano”. Ce la faremo, nonostante tutto a non essere perseguitati dal senso della catastrofe e a vivere in PACE ??
@ Hélène
Cara Hélène, grazie per il tuo contributo riflessivo.
Un abbraccio, Es.
@ sonia
Nessuna giustificazione è ammissibile. Specialmente quando non si tratta di reale indigenza, ma truffa per avere più denaro.
A presto, Es.
Vero Es, mi correggo , non si deve giustificare. La mia era una considerazione generale , un pò troppo nutrita di letteratura.
A presto !