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Archive for marzo 2015

scuola1

Nei giorni in cui spopola la parola “Scuola”, chi ci lavora cerca di capire il “piatto” che sta per essere cucinato.

Già, perché lo stesso slogan adottato dal governo odora alquanto di ristorante da gourmet. Chissà se poi all’assaggio si rivelerà tale.

La riflessione si scatena proprio da quell’aggettivo “buona”, che linguisticamente presenta tre possibili declinazioni. Il concetto di “buono” si può infatti associare al gusto, o all’etica o alla resa. Un elemento può infatti essere “buono” al palato, oppure “caritatevole” verso gli altri, o ancora “economico” nei risultati.

E dopo le prime indiscrezioni sul Ddl del governo intorno alla scuola, il timore, tra Presidi manager e bilanci aziendali e offerte strategiche, è che sia chiaro il significato dell’aggettivo “buona”. Una “buona” scuola sembra per ora dover assomigliare ad una “scuola-azienda” in cui alcune parole, da relazione a comprensione, da ascolto a curiosità, da dialogo a responsabilità, cioè parole da sempre fondamentali nell’educazione, rischiano di dover sbiadire sullo sfondo. Di un declinante orizzonte.

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ora1

Non fosse già alquanto veloce e proiettato in avanti il tempo che viviamo, questa notte ci apprestiamo a lanciarlo, come una palla, in avanti. Pronto a segnare meta.

Forse il tempo riesce a fare punto, spostando in avanti le lancette.

Noi, arrancando, destinati comunque a perdere.

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yemen

La notizia è passata alquanto sotto traccia, forse perché geograficamente lontana da noi, forse perché noi in altre faccende affaccendati. Ovvero occupati a riflettere intorno ai “lupi”, siano essi ministri o terroristi. Perché “l’uomo è un lupo per l’uomo“. Dalla notte dei tempi al giorno odierno.

Però è forse una notizia su cui riflettere quella relativa all’attacco kamikaze contro due moschee sciite a Sana’a, capitale dello Yemen, costato la vita ad oltre un centinaio di civili in preghiera. Perché si evidenzia che obiettivo dei terroristi non sono solo i cristiani, ma i loro stessi “fratelli” musulmani. Lotta interna sunniti contro sciiti? O la cosiddetta jihad nasconde interessi economici più che religiosi? Nei luoghi del Golfo vi sono molte delle riserve petrolifere mondiali. Riflettendoci, lo Yemen non appare più così lontano.

Ps: proprio oggi 25 marzo, cinquant’anni fa, terminava a Montgomery la marcia di Martin Luther King partita da Selma. Una lotta per i diritti civili. (Work in regress?).

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franco-battiato

Auguri al Maestro Franco Battiato!

Sperimentazione e contaminazione lungo tutta la sua produzione. Toccando sia i mistici come Gurdjieff, presente nel suo “Centro di gravità permanente”, che i poeti come Sgalambro, suo versificatore ne “La cura”.

E musica etnica, classica, d’avanguardia. Con Bandiere Bianche, Prospettive Nevski, Treni di Tozeur. Spirito e materia sempre contrapposti, al richiamo di “Apriti Sesamo”.

Sono ancora le sue parole a darci il senso del trascorrere del tempo, le meccaniche celesti, in “Segnali di vita”:

Il tempo cambia molte cose nella vita
il senso le amicizie le opinioni
che voglia di cambiare che c’è in me
si sente il bisogno di una propria evoluzione“.

Qui sta forse il segreto della sua attualità: evoluzione.

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Primavera che fatica a farsi strada.

Per nuvole più storiche che fisiche.

E con il sole, profetico, che si oscura.

Ma la natura, prepotente, per fortuna vince.

Ps: intanto questo blog compie quattro anni, l’età delle scoperte…

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"Ulisse e le sirene" - Museo del Bardo, Tunisi

“Ulisse e le sirene” – Museo del Bardo, Tunisi

Altri lutti. Per le vite umane spezzate. Per la vita civile piegata.

E per quell’attacco al concetto di “viaggio” che ci fa migliori perché ci fa andare incontro agli altri.

Come fece Ulisse. Raccontato in modo superbo nei mosaici conservati al Museo del Bardo di Tunisi.

Paese oggi in pianto. Come l’Italia.

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magrelli

Libro all’apparenza “strano”, nel primitivo senso del termine. “Estraneo”, cioè “fuori dal conosciuto”, quindi “etranger“-“straniero”.

In effetti già il titolo appare “strano”: “la lingua restaurata e una polemica – otto sonetti a londra“. Una commistione/ibridazione/gioco libero, che è poi il libro stesso.

Partendo da 12 prose/quadri su 12 luoghi di Londra che il Poeta rende concretamente eterei e bellissimi, il libro osa poi una variatio intorno al concetto di “restauro” dell’arte, sia essa colore o lingua. Spunta anche una discussione politica tra Machiavelli e il “Tenerissimo”, alias l’autore stesso, sulle sorti dell’Italia.

Libello non semplice ma bello, soprattutto per il gioco ardito sul sonetto, composto/tradotto/scomposto, che ne fa un’autentica chicca per i linguisti e i curiosi. E gli omissis di copertina, tratti neri di pennarello su parole, non tolgono/coprono/nascondono. Bensì aprono spiragli/riflessioni/fantasie. Perché, come scrive Magrelli, “in poesia, il meno è il più“. Così il Poeta, in sottrazione, toglie patina alla lingua e ai pensieri. Facendosi restauratore.

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venerdì 13

Giornata particolare quella odierna. E si può decidere da quale parte stare.

Se con la cultura anglosassone e la paura del numero 13, dichiarandoci triscaidecafobici. O viceversa con la cultura cinese che lo considera numero fortunato.

Oppure, con un coup de théâtre, potremmo considerare la possibilità di rinominare tale giornata venerdì 12+1, prendendo spunto dal geniale Leonardo Sciascia che titolò un suo libro “1912+1“.

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Robert Doisneau -  "Rue Marcellin Berthelot Choisy Le Roi" - 1945

Robert Doisneau – “Rue Marcellin Berthelot Choisy Le Roi” – 1945

Sono ormai trascorsi quarant’anni da quando la minore età si fece maggiore a 18 anni. Il 10 marzo 1975 entrò infatti in vigore la legge che rendeva maggiorenni a 18 anni invece che a 21.

Si scenderà sotto quota 18? Il dibattito in ambito europeo sembra andare in tal senso. Si sta lavorando per attribuire al sedicesimo anno la maggiore età giuridica. Considerando così il sedicenne responsabile di quanto fa.

Per molti la meta della maggiore età consiste nel poter finalmente condurre un automezzo. Quando in realtà con l’età maggiore si diventa, prima di tutto, conducenti di se stessi.

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Mimosa-particolare-638x425

E così oggi, festa della donna, rischia di diventare la festa del Cavaliere.

Termina infatti oggi la sua pena. Ed è un giudice donna ad averlo reso “libero” dai servizi sociali.

Come a dire che l’altra metà del cielo, croce e delizia di quest’uomo, resta ancora per lui delizia.

 

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