
Banksy, “CND Soldiers” – 2005 (opera messa all’asta dall’artista nel marzo 2022 a favore dell’ospedale pediatrico di Kiev)
Il 2022 è stato purtroppo l’anno della guerra in Ucraina, iniziata con l’invasione russa e definita da Putin “operazione speciale”. Ma rivedere una guerra in Europa ha avuto un portato, simbolico e non, ben più ampio di quanto patito sul suolo ucraino da quel martoriato popolo. Ha rievocato gli spettri dell’altro secolo, quello breve e luttuoso, con i suoi orrori di guerre mondiali, genocidi, bombe nucleari.
E l’anno intero è stato segnato, seppur con la speranza sottotraccia di segnali di pace, da parole belliche, in parte rimosse: assedio, coprifuoco, missili, allarme, trincea, soldati, armi, distruzione, fosse comuni, carrarmati, esecuzioni, massacro, morte. Con accanto nomi geografici prima quasi sconosciuti come Bucha, Mariupol, Karkiv, oggi città martire di cui il mondo intero ha dovuto prendere conoscenza e coscienza attraverso indicibili atrocità e sacrifici umani.
E la guerra ha evidenziato lo snodo delle risorse energetiche, in particolare del gas. D’altra parte è innegabile il notevole passo compiuto dalla scienza intorno alla fusione nucleare, una svolta considerata storica.
Un anno caldo, anzi caldissimo, siccitoso, con il grande fiume Po in sofferenza così come i ghiacciai, ad indicarci che i “cambiamenti climatici” non sono solo più un modo di dire ma anche di essere, con improvvise alluvioni e slittamenti di costoni delle montagne.
Un anno che, per noi italiani, si è aperto con un inaspettato Mattarella bis, e si è chiuso con una più aspettata prima donna premier. E che, sul fronte mondiale, ha assistito impotente al sacrificio di tanti giovani iraniani, a partire da Masha Amini, in nome della libertà, e ha dovuto dire addio alla Regina Elisabetta II, constatando che “sic transit gloria mundi“.
E questo continuo scorrere ci ha purtroppo privati di “grandi vecchi” illuminati quali Boris Pahor e Raffaele La Capria, Eugenio Scalfari e Piero Angela, Abraham Yehoshua e Michail Gorbaciov. Nonché di iconici attori quali Sidney Poitier e Monica Vitti, Jean-Louis Trintignant e Catherine Spaak. E di calciatori quali il mito O Rei Pelè e il giovane guerriero Siniša Mihajlović. E poi di generosi visionari, quali David Sassoli, Vivienne Westwood, Arata Isozaki e Tito Stagno. Rendendoci la Luna un po’ meno fulgida.
Ps: il 2022 nelle sue ultime ore ha sottratto al mondo anche Joseph Ratzinger, il Papa Emerito Benedetto XVI, colui che ha avuto il coraggio umano e teologico di aprire una strada inedita, almeno per il nostro tempo, con le sue dimissioni dal Soglio Pontificio. Lasciando un indubbio segno nella Storia.
Cara Es,
un anno molto pesante questo quasi uscente 2022!
Il tuo resoconto parla chiaro in termini di sottrazione e regressione: molti personaggi hanno abbandonato il nostro campo per altri spazi, privandoci delle loro capacità, del loro sguardo profetico e semplicemente del loro essere; il conflitto russo-ucraino ha evidenziato la paradossale “volontà di trattative di pace” vera maschera di odio gratuito ed ingiustificato che, post Covid (forse ..) restituisce la vera natura ferina dell’uomo, o almeno di certi uomini…
Per non parlare della situazione del nostro Paese, inchiodato da una irrazionale speculazione che vede ogni giorno riempire le strade di poveri che dormono in stato di ibernazione. Continuo a chiedermi come si possono sentire gli.uomini del potere, chiunque siano, nel vedere i loro conterranei, i loro cittadini vivere in condizioni di assoluta miseria.
Manca tanta luce!
Che Dio illumini tanta oscurità!