Crolli di abitazioni, chiese e palazzi storici nel terremoto del maceratese. Ha rischiato anche il manoscritto de “L’infinito” di Giacomo Leopardi.
E di fronte a tal sommovimento della Natura sono proprio i versi leopardiani a dirci della nostra umana impotenza:
“Così tra questa / immensità s’annega il pensier mio.”
Proprio la terra del Recanatese ripropone a 180 anni dalla stesura della Ginestra la nostra inconsistente condizione umana di fronte alla Natura impietosa; la risposta sociale è solidale e forte.
Ma la ferita alla nostra terra è profonda, un pezzo di storia umana e artistica si è sbriciolata sotto occhi impotenti ed attoniti.
Non è dolce questa volta il naufragar in questo mare…..