Sono trascorse poco più di due settimane dai ballottaggi delle amministrative ma sembrano almeno due mesi.
In mezzo ci sono state le scosse socio-economiche di Brexit e quelle terroristiche di Istanbul e Dacca e Baghdad.
E così autentiche scosse telluriche vengono assestate alla nostra percezione del tempo. Che si fa zippato, compresso. Nonché sempre più difficile da decriptare. Perché viene a mancare la fase di metabolizzazione degli eventi, che vanno assorbiti e digeriti, cioè compresi ed elaborati. Invece, immessi e immersi in un melmoso Blob in cui tutto è ormai recepito sullo stesso piano, fatichiamo a portarci dentro anche solo tracce mnestiche di quanto viviamo.
La percezione in tutti noi è quindi di un tempo sempre più veloce, che non lascia tregua.
In realtà sono gli eventi, numerosi e tragici, a metterci alle corde. Lasciandoci senza fiato.
Con un tempo zippato e disperato.