Piazze senza presenza umana alcuna.
Unico suono quello liquido delle fontane.
Quasi non luoghi. O luoghi metafisici.
Posted in Riflessione, tagged avvento, calendario, Natale, pensieri, pieno, regali, tempo, vuoto on 1 dicembre 2014| 4 Comments »
Ho voglia di una renna carica di cassetti.
Non per aprirli, come richiede il Tempo dell’Avvento.
Perché questo è invece un tempo in cui facciamo confusione tra vuoti e pieni,
soddisfacendoci del pienovuoto per paura del vuotopieno.
Ho voglia di una renna carica di cassetti.
Da riempire di pensieri. Quelli che, in questo affrettatissimo tempo,
non c’è più modo neppure di concepire.
Posted in Riflessione, tagged amare, cammino, mare, notizie, orizzonti, sogni, viaggiare, vuoto on 15 febbraio 2013| 7 Comments »
Il mondo corre sempre più veloce. Ormai tutto è in rete. Ma non si prendono pesci e non ci sono gol.
E’ un momento generale di vacanza. No, non quella allegra di un tempo. Questa è vuoto, di ideali, sogni, orizzonti. Restano i tramonti.
Il mio cammino? Procede. Con qualche passo incerto. E pause per osservare. Ma per me camminare, lo sai, è pensare-amare-viaggiare-nuotare.
Il mare, quello sì, resta stabile e affettuoso. Come te, quando mi invitavi a corrergli incontro…
a papà Sergio
Posted in Parola, tagged mancare, Morand., tempo, vacanza, vuoto on 23 luglio 2011| 2 Comments »
VACANZA: dal latino “vacare“, “mancare”, “essere vuoti”. Quindi la “vacanza” è propriamente il luogo del vuoto rispetto a ciò che è il nostro quotidiano, cioè il nostro pieno. Fare il vuoto dentro per poter fare nuovo spazio. Col tempo che dimentica il suo ruolo. E noi che sorridiamo perché le lancette hanno perso la loro corsa. L’ “Elogio del riposo”, come scrisse Paul Morand.
Posted in Arte, tagged Fuji, Hokusai, natura, onda, vuoto on 30 marzo 2011| Leave a Comment »
“La grande onda” di Katsushika Hokusai (1890)
L’opera più nota di Hokusai, “La grande onda” presso la costa di Kanagawa, è una delle 36 vedute del monte Fuji a cui lavorò il pittore.
Il vulcano è sullo sfondo, nella sua immobile eternità, ma è l’onda a catturare l’intera attenzione di chi guarda, a tal punto che le barche di pescatori, su cui sta per richiudersi l’onda, quasi sfuggono alla prima occhiata. Un’onda che si fa bassa, al centro del dipinto, creando così un vuoto per farsi alta e risucchiare tutto in se stessa. E’ il messaggio di Hokusai: per rendere il vuoto sulla carta, diceva, bisogna aver fatto il vuoto dentro di sé, così da far risuonare l’energia del mondo.
Forza della natura versus fragilità dell’uomo.
A raccontarci, a più di un secolo di distanza, la tragedia nipponica di venti giorni fa.