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Posts Tagged ‘uomini’

L’efebo orante, in occasione della scoperta di un deposito votivo negli scavi di San Casciano dei Bagni, 8 novembre 2022.

I bronzi riemersi dagli scavi di San Casciano, 24 statue votive conservate in perfetto stato all’interno dell’acqua calda della sorgente, muove riflessioni esistenziali rispetto a quelle archeologiche, alquanto ovvie.

Gli oggetti ci sopravvivono. Raccontandoci. Seppur inchiodandoci alla nostra umana transitorietà.

In tanta, e comunque preziosa, “sopravvivenza”, un pensiero corre a chi fatica a “restare vivente” nel breve arco di un’esistenza. Con le acque che a volte non proteggono ma si chiudono nefaste su respiri ancora piccoli, e sguardi di molti che si voltano altrove.

Installazione di Federico Clapis, “Welcome” – 2019

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Otto Dix, “Il bombardamento di Lens” – 1924

dove stanno i vichinghi e gli aztechi,
e gli uomini e le donne di Cro-Magnon?
dove stanno le vecchie e nuove Atlantidi,
la Grande Porta e la Invincibile Armata,
la Legge Salica e i Libri Sibillini,
Pipino il Breve e Ivan il Terribile?
tutto è finito, lì a pezzi e a bocconi,
dentro le molli mascelle del tempo:
qui, se a una cosa non ci pensa una guerra,
un’altra guerra ci ha lì pronto il rimedio:
dove stanno le Triplici e Quadruplici,
la Belle Epoque e le Guardie di Ferro?
dove stanno Tom Mix e Tom Pouce,
il Celeste Impero, gli Zeppelin, il New Deal,
l’Orient Express, l’elettroshock, il situazionismo,
il twist, l’O.A.S., i capelli all’umberta?
tutto è finito, lì a pezzi e a bocconi,
dentro la pancia piena della storia:
qui, se a una cosa non ci pensa una guerra,
un’altra guerra ci ha lì pronto il rimedio:
oh, dove siete, guerre di porci e di rose,
guerre di secessione e successione?
oh, dove siete, guerre sante e fredde,
guerre di trenta, guerre di cento anni,
di sei giorni e di sette settimane,
voi, grandi guerre lampo senza fine?
finite siete, lì a pezzi e a bocconi,
dentro il niente del niente di ogni niente:
qui, se a una guerra non ci pensa una pace,
un’altra pace ci ha lì pronta la guerra:
principi, presidenti, eminenti militesenti potenti,
erigenti esigenti monumenti indecenti,
guerra alle guerre è una guerra da andare,
lotta di classe è la guerra da fare:”

Edoardo Sanguineti, “Ballata della guerra” – 1982

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Octavia Monaco, “Alice e Carroll”

Noi fanciulle ne abbiamo sentite (e ne sentiamo) proprie tante su di noi genere femminile, fin dalla notte dei tempi.

Ci mancava lo storico Alessandro Barbero, noto divulgatore, negli ultimi tempi di un po’ di tutto, a ricordarci cosa ci manca per non giungere quasi mai ai brillanti risultati dei maschietti nel mondo.

Dice il nostro (si fa per dire): “Rischio di dire una cosa impopolare, ma vale la pena di chiedersi se non ci siano differenze strutturali tra uomo e donna che rendono a quest’ultima più difficile avere successo in certi campi. È possibile che in media le donne manchino di quella aggressività, spavalderia, sicurezza di sé che aiutano ad affermarsi? Credo sia interessante rispondere a questa domanda. Non ci si deve scandalizzare per questa ipotesi.”

Che dire? Ben poco, se non che è davvero svilente e pure triste constatare che siano considerate caratteristiche positive l’aggressività e la spavalderia. Proprio quei tratti che hanno portato l’Uomo, in generale anche se in prevalenza maschio, a risolvere le posizioni divergenti con violenze e conflitti. Questo almeno ci racconta la Storia. Ma questa è materia del citato divulgatore.

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Michelangelo Buonarroti, “Crocifissione per Vittoria Colonna” – 1545

Elì, Elì, lemà sabactàni?“, «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?»

Il grido dell’Uomo sulla croce.

Il grido degli uomini sulla Terra.

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In tempi di riscaldamento globale l’esito nevoso è ormai talmente raro da risultare quasi anomalo quando infine si concretizza.

Così anche pochi e radi fiocchi di neve ci appaiono evento magico, segno divino, speciale manna in caduta libera dal cielo.

A far respirare città, uomini, anime.

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Stralcio di conversazione captata al volo per strada tra due uomini adulti: “Quell’assuefazione che è l’archetipo della passione che li divora.”

Significato? I don’t know. Però provate a ripeterlo. È musicale, quasi un mantra. Perché si tratta di due inconsapevoli endecasillabi.

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scarpe_contro_la_violenza_delle_donne_

E se queste scarpe rosse potessero parlare?

Racconterebbero di passi interrotti, vite fratturate, affetti sottratti.

Ma per interrompere questa macabra conta di donne uccise da chi sta al loro fianco è necessario ripensare all’intera società e al disvalore che è stato dato negli ultimi anni alla figura femminile, divenuta oggetto, proprietà, trastullo.

Ponendo in atto verbi quali educare, responsabilizzare, sensibilizzare. Ad ogni livello, familiare, scolastico, lavorativo. Tornando a pensare la donna come persona. Con uomini che pensano la donna come persona. E che fanno da argine a certi luoghi purtroppo comuni sull’idea della donna, a partire dalle semplici chiacchiere tra uomini. Perché è dall’humus che proliferano le spore.

 

 

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La violenza sulle donne è un problema degli uomini

Slogan voluto dalla Figc per la campagna contro la violenza sulle donne, a cui hanno aderito il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Movimento ‘Se non ora quando’ e Telefono Rosa.

Noi donne speriamo in uomini consapevoli. Della loro autentica forza.

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Sono scomparsi i bei colori verdi e rosei della terra. Le montagne, i campi, i piani sembrano lontani e velati. Solo i torrenti si riempiono di suoni e il loro grido giunge alle case del paese. Il sole ha uno splendore freddo e il cielo sembra allontanarsi e diventare altissimo. Tutte le mattine la terra si desta come da un sonno faticoso. I movimenti degli uomini sembrano incerti, come quelli di chi pensa al suo avvenire.

Corrado Alvaro, da “Paesaggio di novembre”.

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La Citazione

Il male fatto dagli uomini sopravvive a loro.”

William Shakespeare.

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