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Posts Tagged ‘Unesco’

Un annuncio inaspettato ma meritato. E giunto via Twitter, come impone il tempo social che stiamo vivendo. L’account usato è stato quello ufficiale dell’Unesco, che ha decretato la musica reggae patrimonio immateriale dell’umanità.

Così il genere musicale nato negli anni ’60 in Giamaica e famoso in tutto il mondo attraverso Bob Marley, Peter Tosh, Gregory Isaacs, Jimmy Cliff assurge a valore universale, con una motivazione di tutto rispetto: “Il suo contribuito al dibattito internazionale su ingiustizia, resistenza, amore e umanità sottolinea le dinamiche che lo rendono contemporaneamente cerebrale, socio-politico, sensuale e spirituale”.

Si pensi al brano “No woman no cry”, forse il più conosciuto di Bob Marley. Ispirato alla vita di Trenchtown, è un testo che incoraggia ad andare avanti e non mollare mai perché, alla fine, tutto andrà bene.

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sanaa2

Il tempo, che sembra trascorrere sempre troppo in fretta, in realtà è fermo sugli errori dell’umanità.

Nel 1971 Pier Paolo Pasolini girò nella capitale yemenita il documentario “Le Mura di Sana’a” e lo utilizzò per lanciare un appello all’Unesco al fine di salvare lo Yemen dalla sua distruzione. Appello che nel 1986 fece dichiarare Sana’a patrimonio dell’umanità.

Ma quel cortometraggio porta in sé la forza premonitrice che tanto caratterizzò l’intellettuale friulano. A quasi mezzo secolo di distanza infatti aerei da guerra della coalizione araba hanno bombardato la Città vecchia nell’intervento militare contro i ribelli sciiti Houthi. E così il patrimonio di tutti collassa, si sbriciola, è raso al suolo.

Diceva Pasolini, in un tempo passato e futuribile, che “vista l’impossibilità di far qualcosa per l’Italia, già antropologicamente sconfitta e distrutta dalla speculazione edilizia, non resta che l’utopia della salvezza almeno del terzo mondo“.

Oggi, neppure tanto.

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Palmira

Da sempre la città siriana di Palmira è detta “la Sposa del Deserto”, quasi a sottolinearne la delicata bellezza languidamente allungata in un ambiente per definizione inospitale. Quasi un pezzo di cielo caduto in terra.

Ma il Predone, sempre in agguato nella sua volontà di distruzione, afferra brutalmente Palmira violandola.

Rapinando all’umanità intera schegge di cielo. E lasciando così, tra le rovine, la sottrazione dell’umana bellezza.

Ovvero crudeltà, efferatezza, empietà. E chissà se il male può ancora dirsi banale.

Ps: a proposito di atti barbari, 23 anni fa la strage di Capaci. Altro tentativo di silenziare le testimonianze umane.

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Walk of Ideas - Berlino

Walk of Ideas – Berlino

Dal 1996 l’Unesco ha proclamato il 23 aprile quale “Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore”, patrocinando così il valore della lettura per il progresso sociale e culturale dell’umanità.

La data del 23 aprile è stata scelta in corrispondenza della morte nel 1616 di tre importanti scrittori: lo spagnolo Miguel de Cervantes, l’inglese William Shakespeare e il peruviano Inca Garcilaso de la Vega.

La Giornata viene anche detta “Giornata del libro e delle rose”, sulla base di una tradizione catalana che prevede, nel giorno di San Giorgio, che gli uomini regalino alle donne una rosa ricevendone in cambio un libro.

Piacere della lettura allo stato puro.

Ps: il numero di questo “treno”, 451, ai libri rimanda. E alla necessità di farci garanti degli stessi. Preservare i libri significa aver cura della memoria, dei sogni e del cammino di ciascuno.

 

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bambole

Scena da un matrimonio: una donna comunica al proprio marito che il loro rapporto è finito e che lei se ne andrà di casa.

Torvald: – Oh, è rivoltante. Così tradisci i tuoi più sacri doveri? 
Nora: – Che cosa intendi per i miei più sacri doveri?
Torvald: – E debbo dirtelo? Non sono forse i doveri verso tuo marito e i tuoi bimbi?
Nora: – Ho altri doveri che sono altrettanto sacri.
Torvald: – No, non ne hai. E quali sarebbero?
Nora: – I doveri verso me stessa.
Torvald: – In primo luogo tu sei sposa e madre.
Nora: – Non lo credo più. Credo di essere prima di tutto una creatura umana, come te… o meglio, voglio tentare di divenirlo. So che il mondo darà ragione a te, Torvald, e che nei libri sta scritto qualcosa di simile, ma quel che dice il mondo e quel che è scritto nei libri non può essermi di norma. Debbo riflettere col mio cervello per rendermi chiaramente conto di tutte le cose.
Torvald: – E con questa lucidità e sicurezza tu abbandoni tuo marito e i tuoi figli?
Nora: – Sì.
Torvald: – Allora c’è una sola spiegazione possibile.
Nora: – Qual è ?
Torvald: -Tu non m’ami più.
Nora: – Sì, è proprio questo. […] Cosi come sono ora, non posso essere tua moglie…
Torvald: – Io sento in me la forza di diventare un altro.
Nora: – Forse… se ti portano via la tua bambola.

Da “Casa di bambola” (1879) di Henrik Ibsen, testo inserito dall’Unesco nel 2001 nell’Elenco delle memorie del mondo.

Ps: ogni 60 ore in Italia una donna viene uccisa dal proprio compagno che non si rassegna alla fine della loro relazione. Un dato drammatico, sconvolgente, raccapricciante. Lontano anni luce dall’amore.

 

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Paolo Uccello, "San Giorgio e il drago" - 1456

Oggi, 23 aprile, è dal 1996 la “Giornata mondiale del Libro”, evento patrocinato dall’ Unesco per promuovere la lettura.

La scelta è caduta sul 23 aprile perché in questa giornata sono morti nel 1616 tre importanti scrittori: Miguel de Cervantes, William Shakespeare e Inca Garcilaso de la Vega.

Il 23 aprile è anche la festa di San Giorgio che salva, secondo la leggenda, la principessa dal drago. Dal sangue del drago ferito sarebbe nata una rosa che il cavaliere avrebbe poi offerto alla principessa. Ancora oggi in Catalogna, di cui San Giorgio è patrono,  il 23 aprile è tradizione che gli uomini regalino alle donne una rosa, ricevendone in cambio un libro.

Un consiglio al volo per il libro di cui omaggiare il cavaliere che vi donerà la rosa: una piccola “chicca” della poetessa Premio Nobel Wislawa Szymborska, dal titolo di un’evidenza così semplice da apparire disarmante, “La prima frase è sempre la più difficile“.

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