
E infine la tanto attesa pioggia è giunta.
Sarà per una sacca atlantica che si è fatta strada, sarà per le reiterate preghiere propiziatorie, sarà quel che sarà, il cielo ci sta finalmente regalando acqua.
Ma non tutto è bene quel che ben finisce. Perché i problemi restano.
Il terreno risulta talmente secco da avere un suono sordo e l’acqua, invece di imbibirlo dandogli benessere, gli scivola sopra come su di un telo impermeabile.
Le città continuano ad essere contenitori di anidride carbonica e polveri sottili, così che l’acqua in arrivo non è sufficiente a lavare l’aria mefitica.
E noi umani? Rischiamo di scordare il buon odore della pioggia, quello che dilava l’anima, trascinando a valle dei nostri pensieri le nuvole interne.
Eppure siamo noi ad avere reso l’arrivo della pioggia un evento sempre più raro. Stendendo un velo sul nostro cielo.
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