Trent’anni senza le sue trovate filmiche, autentiche invenzioni entrate di diritto nella storia del cinema.
La musica che da colonna sonora, complice il talento di Ennio Morricone, diventa sceneggiatura. Il dettaglio sugli occhi di un attore, complice il carisma naturale di Clint Eastwood, a narrare emozioni quanto un’azione scenica. Il duello che per la prima volta si trasforma, complice il suo genio, in triello. Spiazzando del tutto lo spettatore e diventando una voce da manuale nella filmografia.
E altre scene, ormai cult. Un’armonica suonata con maestria, una fossa scavata con affanno. Pistole e fucili, ironia e dramma, West e America.
Ci manca Sergio Leone. Anche se i suoi film continuano, per interposta immagine, a consolarci.
Ps: anch’io, come altri cinefili, giunta a Brooklyn non ho potuto che arrendermi alla ricerca trafelata della sua inquadratura/locandina di “C’era una volta in America”. Restandone sopraffatta…