Viviamo in un tempo storico in cui ogni evento, umano e naturale, tende agli estremi. Lasciandoci storditi, ma essendone ormai parte in causa.
Gli effetti del surriscaldamento del pianeta sono adesso talmente evidenti non solo più sugli atolli tropicali destinati a sparire o in aree caraibiche devastate dai tifoni. Gli alberi caduti giù come birilli durante un furioso temporale – tornado in una città del mondo cosiddetto “avanzato” come Torino o la temperatura di 43° gradi centigradi a Parigi, capitale europea un tempo nota per il clima continentale, scuotono le coscienze e inquietano gli animi. Ma non spostano di un centimetro le politiche ambientali.
Perché? Forse per provare il brivido dell’azzardo?
O più prosaicamente perché non rende? Eppure offende. E il tempo non attende…