E se un giorno l’8 marzo fosse un giorno come gli altri?
Un giorno in cui le bambine di oggi possano essere le donne di domani, rispettate dal mondo ogni giorno, con le stesse possibilità di realizzazione date ai loro compagni maschietti. Senza acredine, fatica, violenza.
E con un girotondo di fiori, in cui la mimosa non sia più simbolo di rivendicazione o dono tardivo, ma infiorescenza affettuosa che la natura dona all’umanità tutta, oltre i generi. Come bonheur di primavera.