La cioccolata calda ha origini antiche: furono gli aztechi ad introdurre questa bevanda nel XVI secolo in Spagna. La corte di Carlo V gradì molto la cioccolata calda, al punto da divenire il regalo di nozze inviato dallo stesso imperatore quando un membro della sua famiglia sposava un nobile straniero. Così la nuova bevanda si diffuse in tutta Europa, anche se in un primo tempo esclusivamente tra i ceti nobiliari.
La ricetta originale della cioccolata calda era una miscela di cacao, acqua, vino e vari tipi di spezie. Gli spagnoli cominciarono a riscaldare la miscela ed a dolcificarla con lo zucchero. Furono i britannici a sostituire l’acqua con il latte e a consumare la hot chocolate dopo pranzo. Ed ecco nascere in Inghilterra nel XVIII secolo le chocolate houses, in cui si gustava la cioccolata calda parlando di politica, economia, scienza e filosofia.
Oggi la cioccolata calda è molto diffusa in tutta Europa, in particolare nelle zone di montagna dove si beve per riscaldarsi dalle temperature rigide, ma è particolarmente popolare anche negli Stati Uniti durante l’inverno, dove è fatta per sopportare le bufere di neve. Si considera quale ora della cioccolata calda le 16.30, in contrapposizione alle 17.00 del famoso tè all’inglese.
Per una buona cioccolata calda sciogliamo del cioccolato fondente a scaglie, o del cacao amaro, con dello zucchero in una tazza di latte già tiepido. L’incontro tra i due enfatizza il concetto di fusione: entrambi perdono il loro colore originario per diventare color cioccolata, a cui aggiungerete una spolverata bianca di maizena per addensare il goloso composto. A fuoco lento e continuando a mescolare, sentirete aumentare la densità attorno al cucchiaio, e in prossimità del bollore seguirete il vostro personale gusto fermandone la cottura. La cioccolata calda è pronta ma… Si può non prendere in considerazione un cucchiaio di panna montata da adagiare piano sulla superficie già rappresa della bevanda degli dei? Bevanda comunque da gustare bollente, regalando affettuosa gioia al palato, ma soprattutto alle papille interiori.
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