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Posts Tagged ‘social network’

morandi

E bravo il Gianni nazionale.

Al traguardo dei quattordici lustri mette nel sacco la generazione dei rottamatori, ricordandoci il ritmo del “tà-tà-tà”, ovvero umiltà/volontà/senza età.

E molto più avanti di tanti giovani mai partiti, merito forse del suo passo da maratoneta, sceglie di non chiudere la porta ai social network e ad Internet, sparigliando in modo inaspettato le carte anagrafiche. Rendendole sempre più virtuali. E regalando ai suoi fan un antico/nuovo selfie, battezzandolo “Autoscatto 7.0“. In cui, più che il numero, è il nome a raccontare l’uomo e l’artista: “fatto da sé” e ” sempre pronto a ripartire”.

Una lezione semplice. Forse anche per questo magistralis.

Ps: nel frattempo se ne è andato all’improvviso il cantante Mango, voce strumentale unica nel panorama musicale italiano, capace di sperimentare contaminando generi, con una sonorità che rendeva autentici quadri le sue canzoni. Mi torna in mente “Mediterraneo“, il suo mare, il nostro, in quel frammento che dice “Bianco e azzurro sei / con le isole che stanno lì / le rocce e il mare / coi gabbiani / Mediterraneo da vedere / con le arance“. Ma solo la sua voce smaltava le sfumature degli odori e le zaffate dei colori.

Mango-06

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Facebook1

Dieci anni fa, il 4 febbraio 2004, nasceva Facebook, un “volume di volti” talmente enorme da disorientarci.

Perché con Facebook il concetto di “amicizia” si è distorto. A partire dalla Domanda: “mi dai l’amicizia?“. Richiesta che continua ad essere per me motivo di stordimento. Si può “dare” un rapporto tanto speciale che può solo essere conquistato sul campo, a fronte di lotte, successi, cadute, bevute, abbracci? Perché “dare” è verbo particolare, che porta inscritto in sé l’oggetto da “consegnare”. Come si fa con una raccomandata alle Poste, o una forchetta in cucina, o un solare in spiaggia.

Avrete capito che non faccio parte del mondo Facebook. In virtù della parola “amicizia”. Di cui per me resta necessario l’odore. Condividendo a mano sale e sole.

Ma queste forse sono solo riflessioni di una non “nativa digitale”, e quasi sempre viaggiatrice “sconnessa”. In direzione, ovviamente, “ostinata e contraria”.

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