Il 28 giugno 1867 nasceva in quel di Girgenti colui per cui la verità è quella che vi pare. Luigi Pirandello.
Ha dato senso al non-senso, dando voce ai personaggi prima ancora che gli stessi avessero un autore. E facendo meditare un uomo sulla propria tomba mentre è ancora vivo e vegeto, seppur privo di identità.
Ha scardinato le categorie positivistiche, così che la certezza diventasse diafana e il dubbio una sicurezza cristallina. Al punto da sentirci “uno, nessuno e centomila”. Confusi, e quasi mai felici.
Ha raccontato la follia come possibile affaccio su un mondo altro, forse più autentico. Con le maschere che si denudano per compiere l’ultimo svelamento. O forse il primo di un’altra serie.
Potremmo noi dirci “uomini”, senza Luigi Pirandello? Ciascuno a suo modo, quasi sicuramente no.