Feeds:
Articoli
Commenti

Posts Tagged ‘scrittore’

Abraham Yehoshua, scrittore israeliano di pace insieme ad Amos Oz e David Grossman, era solito dire “ho vissuto per scrivere“. E l’ha fatto fino al termine del suo viaggio terreno.

Ne “Il lettore allo specchio” ha spiegato in modo magistrale la differenza tra il “come” e il “cosa” nella scrittura, una lezione non solo per chi si inerpichi sulle vette dello scrivere, ma anche per lo spettatore/lettore di quei paesaggi. “Secondo me – affermava Yehoshua – la domanda principale è “come” qualcosa succederà, e non “che cosa” succederà. Riuscire a trattenere l’attenzione di chi legge sul come e non sul cosa è un problema che deve affrontare qualunque scrittore. E’ nei libri gialli che per lo più ci si chiede soprattutto che cosa succederà, ma dopo che si è finito il libro non ci si pensa più, mentre in altri tipi di romanzo si sa già che cosa avverrà e la domanda essenziale verte sul come. E’ lo stesso nella vita reale; nessuno si preoccupa di che cosa faremo a mezzogiorno, perché sappiamo già che andremo a pranzo. Quello che vogliamo sapere del nostro futuro è come sarà. L’equilibrio fra il che cosa e il come è l’arte dello scrittore.”

Grazie Yehoshua per avercelo spiegato così bene.

Pubblicità

Read Full Post »

Gli scrittori fanno metà del lavoro, l’altra metà la fa il lettore“.

Javier Cercas, scrittore spagnolo

Read Full Post »

missiroli2

Titolo e copertina rischiano di essere fuorvianti. O, meglio, non comprensivi del tutto.

Perché “Atti osceni in luogo privato”, Premio Mondello 2015,  è la storia di Libero Marsell, del suo approccio alla vita, della sua conoscenza del mondo, erotico-intellettual-amicale. In una parola, vitale.

E’ la storia cioè di quanto nella vita si incespica, si cammina, si impara, si ama, si perde, si conquista.

Mi è rimasto addosso che siamo permeati, e molto, di chi ci è stato intorno. E di chi abbiamo voluto intorno.

Read Full Post »

macondo

Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendía si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio. Macondo era allora un villaggio di venti case di argilla e di canna selvatica costruito sulla riva di un fiume dalle acque diafane che rovinavano per un letto di pietre levigate, bianche ed enormi come uova preistoriche. Il mondo era così recente, che molte cose erano prive di nome, e per citarle bisognava indicarle col dito.

“Cent’anni di solitudine” di Gabriel García Márquez (1928 – 2014), scrittore e giornalista colombiano 

marquez-gabriel-garcía

Read Full Post »

beppe fenoglio

Sempre sulle lapidi, a me basterà il mio nome, le due date che sole contano, e la qualifica di scrittore e partigiano“.

Da “I ventitré giorni di Alba” di Beppe Fenoglio, scrittore e partigiano (Alba, 1 marzo 1922 – Torino, 18 febbraio 1963)

Read Full Post »

E’ una storia di tempo. Che è fondamentale in tutto, ma destinico in amore.

Per me, che da tempo mi occupo di tempo, è stata una potente breccia in una miriade di dimensioni parallele. Quelle in cui i nostri io pongono in essere le scelte che noi non facciamo.

Q è Quentina, la giovane di cui si innamora il protagonista, uno scrittore. Insieme e da subito condividono ideali, sogni, progetti. Sanno di essersi trovati, il matrimonio è dietro l’angolo. Senonché una telefonata dell’io futuro dello scrittore allo scrittore stesso gli vieta di prendere quella decisione. Con motivazioni inappellabili.

Da quel momento ogni scelta /non scelta sembra portare il protagonista sempre più lontano da Q, con io futuri che gli impongono altre scelte / non scelte per vivere al meglio la sua vita. Che è stata la loro. Ma che sta diventando la sua. In un progetto continuo e caleidoscopico che va facendosi nel suo farsi. Con le tessere di una vita che sembrano, come in un puzzle, andare comunque nel posto a loro destinato.

Read Full Post »