Pietà e vergogna sono i sentimenti che mi abitano in queste ore.
L’ultimo, terribile, immane naufragio di immigrati nel mare di Lampedusa lascia storditi. Per il numero di uomini che, scappando da guerra e miseria, vanno incontro alla morte sperando la vita. Spiaggiandosi come balene. Senza fiato.
E senza fiato restiamo noi che siamo sulla terra guardando quel mare, avendo solo più un moto di pietà verso quelle vite perse, quelle occasioni perdute. Un miserere che si leva alto sulle onde.
Ma ancora più forte è il moto di vergogna che provo nelle vesti di cittadina europea che sta sulla costa senza far nulla. Politiche comunitarie del tutto assenti, silenzi istituzionali, incapacità ed indifferenza nel gestire seriamente e pragmaticamente l’emergenza migratoria.
Spesso coloro che decidono si ritrovano per prendere misure da “saggi”. Fateci assaggiare, finalmente, la vostra saggezza. In fretta. prima che dalla costa si avvisti ancora la morte.