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Posts Tagged ‘Putin’

A legislatura appena iniziata, si procede al meglio tra ritratti, desiderata e lettere. Virando lievemente a destra.

Tra le foto dei ministri di epoca repubblicana appese al Mise (Ministero dello Sviluppo Economico) è apparso il ritratto di Mussolini. Forse perché, come sostiene La Russa Presidente del Senato, “siamo tutti eredi del duce” (davvero?!). La giustificazione ufficiale? Perché fu il primo ministro delle Corporazioni. Ohibò!

Il senatore Gasparri ripresenta (per la terza volta) una proposta di legge antiaborto. Rendendo forse compiaciuta la terza carica dello Stato (leggi Fontana) ma parecchio inquiete le donne.

Tra Berlusconi e Putin è ripreso, a detta del primo, il rapporto di amicizia attraverso un affettuoso scambio, rivendicato con orgoglio, di dolci lettere e bottiglie di vino. Con imbarazzo delle cancellerie europee, di alquanti cittadini italiani e persino di alcuni suoi alleati.

Ma tutto procede al meglio…

Ps: che traffico poi intorno alla lista dei ministri…

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“V-J Day in Times Square”, fotografia di Alfred Eisenstaedt – 14 agosto 1945

Sarebbe bello, se solo fosse vero.

Il 9 maggio 1945 fu il giorno che segnò la fine della Seconda Guerra Mondiale in Europa. Divenne ben presto il giorno dell’orgoglio nazionale russo per la vittoria sul nazismo, mentre per l’Europa il giorno della vittoria fu considerato l’8 maggio, come da dichiazione degli Stati Uniti.

E sembra già esserci in nuce, in quelle date, la divisione marziale dei nostri giorni: da una parte la sempre fragile e multiforme Europa a sostenere l’invasa Ucraina, sotto stretta dettatura statunitense, dall’altra la Russia con l’ostentazione patriottica delle proprie forze armate belligeranti, sotto dittatura nazional-imperiale putiniana.

Ci piacerebbe vedere nuovi baci tra marinai ed infermiere per festeggiare la fine della guerra, di questa, nata da una soverchia invasione, come spesso purtroppo accade. Ma si sa che il condizionale presuppone appunto una condizione. In guerra il “cessate il fuoco”. Ad oggi davvero poco realistico.

Eppure, sarebbe bello…

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Stanno per concludersi le Paralimpiadi di Pechino e pochissimo mondo si è accorto persino del loro inizio. Perchè ubi maior minor cessat, e il maior è stata l’invasione russa in Ucraina.

Putin ha quindi aspettato la fine delle Olimpiadi e ha cominciato la guerra. Non contravvenendo perciò, dal suo punto di vista, all’antico e tacito patto di non belligeranza che caratterizza (ancora?) il periodo dei giochi olimpici, ovvero la “tregua olimpica”, la ekecheiría, “le mani ferme”. Appunto.

Senza considerare però le Paralimpiadi, il minor. Come se gli atleti paralimpici non fossero atleti e i giochi paralimpici non avessero nulla da spartire col mondo olimpico. Sfregiando così una parte dell’umano. In realtà raccontando e sfregiando solo se stesso. E purtroppo anche il popolo russo.

Ps: anche le date diventano segni. Le Olimpiadi invernali sono state disputate tra il 4 e il 20 febbraio 2022. Quelle Paralimpiche vanno dal 4 al 13 marzo 2022. L’ invasione russa dell’Ucraina ha inizio il 24 febbraio 2022. Cioè nel brevissimo interregno tra l’una e l’altra, in quell’area temporale (ora anche spaziale) considerata “terra di nessuno”. Appunto.

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Wassily Kandinsky, “La grande porta di Kiev” – 1930

Da non crederci.

Ancora una volta un uomo solo al comando decide di invadere nottetempo un Paese sovrano nel cuore dell’Europa. Dando inizio ad una cupa escalation, che rievoca tristemente il secolo breve.

Bombardamenti, civili in fuga, sirene d’allarme, distruzione, morte. E il rischio, purtroppo reale, che lo scenario si allarghi a dismisura.

Lasciandoci inebetiti, prima che addolorati.

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