Corri, corri dietro l’oca… Altrimenti ti raggiunge lei…
Il percorso è sempre quello, a spirale serpentesca. Persino le caselle numerate sono tramandate.
Speri di cadere nel “pozzo” perché non paghi pegno, ma di questi tempi finiamo sempre col portafoglio in mano, in “ponte”, “casa” e “labirinto”. Da uno ti butti, l’altra la sudi, nel terzo ti perdi.
Stiamo per abbandonare il gioco quando, coup de théatre, cadiamo, con un lancio di dadi peraltro atteso, nella casella di restituzione del maltolto. E la “pancia” sta già meglio, crede persino sia possibile.
Ma siamo a Carnevale, e ogni scherzo vale…