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Posts Tagged ‘Primo Levi’

“Lezioni di persiano” è un film di Vadim Perelman basato su un racconto dello scrittore Wolfgang Kohlhaase, “Invenzione di una lingua”, che ci ricorda quanto la memoria possa salvarci. Attraverso le parole che, anche se inventate, possono ricordare coloro che sono stati sterminati nell’orrore della Shoah.

Ricordare sempre è dovere di ogni umano, anche perché, come sosteneva Primo Levi, “La peste si è spenta, ma l’infezione serpeggia.” E i fatti di cronaca, davvero inquietanti, di questi giorni, ci impongono tale dovere civile ed esistenziale.

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Disegno di Thomas Geve

Scrive Thomas Geve in “Qui non ci sono bambini. Un’infanzia ad Auschwitz”: “Avevo tredici anni quando fui mandato ad Auschwitz con mia madre. Era la fine di giugno del 1943. Poiché dimostravo più della mia età, ebbi la fortuna di essere considerato abile al lavoro. I bambini sotto i quindici anni erano inviati direttamente alla camera a gas. A parte un altro ragazzo, uno zingaro di nome Jendros, allora ero il più giovane dei 18000 internati nel campo di Auschwitz I. Avevo il numero di matricola 127003. Mia madre fu mandata a Birkenau e lavorava alla fabbrica «Union». Purtroppo non sopravvisse. Dopo l’evacuazione di Auschwitz sono stato nel campo di Gross-Rosen, nel gennaio del 1945, e poi a Buchenwald, dove sono stato liberato l’11 aprile 1945. Prima di quel giorno non avevo mai conosciuto la libertà.

Ero gravemente debilitato e avevo perso le unghie dei piedi per l’attrito contro gli zoccoli di legno e per la denutrizione. Troppo malridotto per lasciare la mia baracca, il blocco 29, quello dei prigionieri antifascisti tedeschi, vi rimasi più di un mese dopo la liberazione del campo. Fu allora che eseguii una serie di settantanove disegni miniaturizzati, a colori, delle dimensioni di una cartolina, per illustrare i vari aspetti della vita in campo di concentramento. Li feci essenzialmente con l’intento di raccontare a mio padre la situazione cosi com’era realmente stata.”

Come disse Primo Levi, “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario.”

Disegno di Thomas Geve

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Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario.” – Primo Levi (31 luglio 1919 – 11 aprile 1987)

Primo Levi sembra essere giunto tra noi per consegnarci alcuni strumenti riguardanti la conoscenza dell’uomo. Nel suo agire impensabile e indicibile.

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La senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz e testimone della Shoah, in una lettera di questi giorni agli studenti ricorda a tutti noi il valore civico della memoria: “Un Paese che ignora il proprio ieri non può avere un domani. La Memoria è un bene prezioso e doveroso da coltivare. Sta a noi farlo. A che serve la memoria? A difendere la democrazia.”

Tenendo sempre presente il monito di Primo Levi che, nell’incipit de “I sommersi e i salvati”, affermava: “La memoria umana è uno strumento meraviglioso ma fallace“.

Già. Perché a volte, pur ricordando, edulcoriamo, omettiamo, giustifichiamo. Per nascondere colpe e soprusi. Per dimenticare la “zona grigia” dell’umanità. Cioè di ciascuno di noi.

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Risultati immagini per primo levi 30 anni fa

A trent’anni dalla sua scomparsa il monito di Primo Levi continua a vibrare indelebile. Seppur a tratti inascoltato.

E non possono che risuonare sempre alte le parole che usò Claudio Magris nel suo articolo per la scomparsa di Primo Levi: «È morto un autore le cui opere ce le troveremo di fronte al momento del Giudizio Universale».

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“Meditate che questo è stato.”

Primo Levi, da “Se questo è un uomo”

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Beffarda coincidenza che proprio nella settimana della Memoria quelle categorie usate da Primo Levi per dire della linea sottile tra vita e morte, “i sommersi e i salvati”, si affaccino alla mente per le vittime e i sopravvissuti della slavina sull’Hotel Rigopiano in Abruzzo.

È in tali occasioni che si fa più evidente, con prepotenza, che quella linea sta lì sempre, per tutti.

Linea che però noi umani, per colpa o noncuranza, spesso alziamo. E non poco.

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tutto libri

 

Il sabato lo aspetto sempre. Con trepidazione e voglia di scoprirlo.

Perché sa intrattenermi. Raccontandomi di libri, storie e scrittori.

Con maestria e leggerezza. Facendomi pregustare il sapore delle pagine.

Ci conosciamo da tempo. Eppure ogni volta riesce a sorprendermi.

E’ un quarantenne davvero splendido.

Auguri, Tuttolibri!

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Maurizio Cattelan, "Untitled" (2001)

Scrive Primo Levi ne “I sommersi e i salvati”: “Non esistono problemi che non possano essere risolti intorno a un tavolo, purché ci sia volontà buona e fiducia reciproca: o anche paura reciproca.

E allora, in tanta alluvione, idrogeologica, etica, finanziaria, riusciremo a non essere del tutto sommersi da quel fango, respirando una boccata d’aria fresca come l’omino dell’artista Maurizio Cattelan?

O l’omino sta piuttosto affondando?

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