E se i corridoi umanitari avessero infine la possibilità di essere, ma per davvero?
E se durante le trattative di pace i bombardamenti cessassero?
E se i bambini potessero tornare a fare girotondo?
E se questi “se” non apparissero solo miraggi da primo d’aprile, permettendoci di giocare ancora con gli innocui “pesciolini d’aprile”?