
“L’Amore ai tempi del Co…vid-19” di TVboy, street artist
La nuova parola che circola è “droplet”, “gocciolina”. Dalle “goccioline di Flügge”, lo scienzato che lavorò sulle microgocce di saliva che riescono a rimanere sospese in aria, in grado perciò di veicolare agenti infettivi attraverso conversazione, tosse e starnuto.
Da qui la distanza considerata utile tra le persone, un metro, per evitare il contagio in tempi di Covid19. Ecco perché è arrivata la decisione delle autorità sanitarie di chiudere le scuole e i luoghi di aggregazione, come cinema, teatri e palestre.
E così ci ritroviamo, di necessità, più soli. Smart working, didattica a distanza, pochi incontri cene eventi, eliminati abbracci baci strette di mano.
Più soli appunto, e a contatto con noi stessi come quasi mai. Gomito a gomito con i demoni, che si fanno più evidenti e percepibili. Ricordandoci così ataviche paure che la vita frenetica e iperconnessa non ci dà il tempo di considerare.
Poi però, voltando la carta, vedi l’abnegazione del personale sanitario, e non ti puoi sentire solo. Nonostante le sacrosante misure droplet.
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