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Posts Tagged ‘Papa Francesco’

“Dante e la pausa caffè (in attesa di Spider-Man)” – Photo by Ester Maero – Pietrasanta, agosto 2021

La cittadina versiliana di Pietrasanta ha ospitato per tutta l’estate (e ancora per una settimana) personaggi famosi in vesti davvero inaspettate.

La piazza principale ha infatti visto Dante (il mio preferito) intento a scrivere al portatile seduto in un dehor, Papa Francesco divertirsi con lo skate sul sagrato di Sant’Agostino, Spider-Man passeggiare con suo figlio in passeggino e Wonder Woman, Charlie Chaplin nascondersi col Monello dietro la Venere di Milo. Insieme a molti altri. In evidente stile Pop Art.

Opere monumentali, sorprendenti e creative come la mano di Giuseppe Veneziano, l’artista che ha concepito questa mostra spettacolare, “The Blue Banana”, allestita nel centro storico della “Piccola Atene”. Un percorso giocoso che coinvolge, spiazza e rivela, con rimandi classici e commistioni pop.

Nel segno di Andy Warhol. E del suo pensiero: “La più eccitante attrazione è esercitata da due opposti che non si incontreranno mai”. 

Ps: cercare nelle foto tutti i personaggi è un gioco nel gioco…

“Venere nasconde Chaplin col Monello, mentre Papa Francesco (sul fondo) fa skate” – Photo by Ester Maero – Pietrasanta, agosto 2021

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Siamo tutti sulla stessa barca” ha detto ieri il Papa in una Piazza San Pietro dilavata, vuota e spettrale. Visitata solo dal suono drammaticamente intrecciato di sirene e campane.

E il Papa solo, nel mezzo di una piazza ancora più immensa, desolata, infinita. A raccontare l’incredulità e lo sconcerto dell’uomo. Anche di colui che è vicario di Cristo in terra.

Un “Urbi et Orbi”, con indulgenza plenaria, inedito e silenzioso. Pregno del dolore che l’umanità sta vivendo. Con la richiesta minima, quasi sussurrata, al Figlio di Dio di non lasciarci in balìa della tempesta. Antica supplica degli apostoli a Gesù, sulla barca in mezzo al fortunale.

Quella barca su cui oggi tutti noi ci troviamo. A remare, a domandare, a supplicare. Ancora una volta.

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Una delle foto più iconiche di questo tempo Covid19.

Papa Francesco in solitario cammino per Via del Corso. In pellegrinaggio verso la Chiesa di San Marcello per chiedere in preghiera a Dio la fine della pandemia. Con passo lento e pensiero raccolto. E solo.

Perché scorta, uomini e auto, sono su un fondale arretrato rispetto a quello del Papa. Con riguardo delle regole di distanza richieste dal momento emergenziale.

Ma solo, Francesco, lo è soprattutto di fronte alla difficile comprensione di un tale tragico evento.

Solo come ogni uomo. Sempre pellegrino su questa “palla di cera“.

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Cento anni fa, il 13 maggio 1917, la prima apparizione della Madonna ai tre pastorelli di Fatima.

Ragazzini umili, semplici, pastori. A cui si fa presente la Madre di Cristo, rivelando verità per i credenti.

Nella vanità delle cose umane risulta di non facile comprensione che l’Alto si rivolga al Basso. Il Tanto al Poco. Ma le categorie dell’umano sono semplice apparenza. L’apertura sincera del cuore è qualcosa che spiazza. Anche il Divino. Che si manifesta in modo più evidente dove le sovrastrutture non ci sono. Per esempio nei piccoli d’uomo, che “vedono” e “sentono” in modo primitivo, puro, essenziale.

Giacinta e Francisco Marto da oggi sono Santi. Per la cugina Lucia Dos Santos è in corso il processo di beatificazione.

Piccoli, assurti all’Alto.

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Il 25 marzo 1957 cominciava il cammino della comunità economica europea.

Cosa sia oggi l’Europa é questione quotidiana e spinosa.

Papa Bergoglio, ricevendo ieri in Vaticano i capi di stato e governo dell’Unione europea, ha dato alcune indicazioni di rotta.

L’Europa non è un insieme di regole da osservare“, ha sottolineato Papa Francesco, soprattutto nel nostro tempo, “un tempo dominato dal concetto di crisi, un tempo che ci invita a vagliare l’essenziale e a costruire su di esso“.

Ha poi ricordato quanto la storia dell’Europa sia “fortemente determinata dall’incontro con altri popoli e culture, ideali che hanno reso Europa quella penisola dell’Asia che dagli Urali giunge all’Atlantico“.

Un inedito punto di vista per considerare il vecchio continente, divenuto comunità europea sessant’anni fa.

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Siamo in una nuova epoca storica, quella social.

L’attestazione definitiva è data dagli auguri social a Papa Francesco. Per i suoi 80 anni è stato creato l’hashtag #Pontifex80 nonché mail in tutte le lingue del mondo per inviargli gli auguri.

È la prima volta che accade nella Storia.

Ma è anche la prima volta del nome Francesco al soglio pontificio. E di una “Casa”, Casa Marta, ad essere abitata da un Pontefice. E di un modo di comunicare senza intermediari.

Forse anche per questo gli auguri per Papa Francesco non sono solo social ma anche molto affettuosi. Auguri!

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La scelta di Papa Francesco di rinunciare alla tenuta di Castel Gandolfo quale luogo di residenza papale estiva, alias di vacanza, è un po’ più di una notizia. Non essendo mai accaduto prima, è di portata storica.

E pur già abituati alle “prime” volte di Francesco (residenza in Santa Marta, desco condiviso, utilitaria pro berlina), la scelta è spiazzante per la simbologia che ne consegue.

Il Papa non ha necessità di residenza estiva perché non fa vacanza. O meglio non ci va. Perché, mentre noi mortali abbiamo urgenza di “mancare”-vacare sottraendoci sometimes all’obbligo del quotidiano e del dovere, il Pontefice è di continuo nel ruolo assegnatogli dall’Alto. Egli non può essere in vacanza, perché non può “mancare” agli uomini in nessun momento.

Notevole lezione. Persino più etica che teologica. Con buona pace del Pope di Sorrentino.

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Papa

Papa Francesco, ricevendo il Premio “Carlo Magno”, si è chiesto: “Che cosa ti è successo Europa umanistica, paladina dei diritti dell’uomo, della democrazia e della libertà? Che cosa ti è successo, Europa terra di poeti, filosofi, artisti, musicisti, letterati?“.

Unfortunately, umanesimo è parola dimenticata, i diritti latitano, i poeti sono in esilio.

E ciò che conta sono interesse, bilancio, burocrazia. In un unico termine, business. Che, quasi sempre, è “guardare all’oggi per sé”.

Tenendo così sempre più lontane quelle parole che non sono solo umanistiche, ma prima di tutto umane: speranza, accoglienza, sogno.

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rifugiati papa 6

Papa Francesco, al ritorno dal suo viaggio/conforto all’isola di Lesbo, ha condotto con sé alcuni migranti. Come li ha scelti? Già, in quale modo è avvenuta la sua “scelta”?

Perché, purtroppo, è dell’umano, anche se Altissimo, essere costretto a scegliere. Quale criterio adottare? Ulteriore snodo che si scioglie, anche per il Papa, solo col sorteggio. Metodo democratico, certo, ma riconducile pur sempre al gioco, alla sorte. Quindi la “scelta” papale è avvenuta attraverso il caso.

E se invece fosse Dio a giocare a dadi, in posta i Suoi umani?

Che però si domandano, ci domandiamo, “Perché?“.

Ps: nel frattempo, purtroppo e ancora, un altro naufragio di più di 400 migranti in questo “mare nostrum” ormai straziato.

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Giubileo-della-Misericordia-Roma-2015

Oggi è l’inizio ufficiale del Giubileo della Misericordia.

A darne l’avvio, un gesto simbolico quale l’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro.

Anche se l’inizio reale di tale Giubileo, peraltro straordinario, è già stato dato da Papa Francesco il 29 novembre in Africa, a Bangui. Con l’apertura della Porta Santa della Cattedrale della capitale della Repubblica Centroafricana.

Compiendo così un gesto forte e unico nella storia dell’umanità. Rendendo le periferie del mondo centrali e protagoniste. Con un senso profondo e completo dell’ecumenismo.

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