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Posts Tagged ‘Papa Benedetto XVI’

canonizzazione

E’ già stato definito un evento planetario.

Piazza San Pietro di Roma al centro del mondo. E due Papi molto amati, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, canonizzati dal Papa che ha dato il via ad un nuovo corso per la Chiesa cattolica, Francesco Bergoglio. Forse con la presenza di un altro Papa, quello emerito, Papa Benedetto XVI.

Evento davvero unico. Non solo per la Chiesa.

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paparatzinger

Fa effetto anche dal punto di vista linguistico. Per Benedetto XVI ultimo giorno da Papa. Espressione che sottolinea la carica, il ruolo, l’investitura. A cui, infine, ci si può rinunciare, sottrarre, desistere.

Facendo così avvicinare una figura tanto elevata all’effimero di tutti noi, lasciandoci però indubbiamente sguarniti del suo simbolico significato.

Viene ora da riflettere sull’antinomia presenza/assenza. Di come a volte l’assenza sia più potente, e presente, della presenza stessa.

Acutamente lo intuì Nanni Moretti (già…, il filmico profeta) nella pellicola “Ecce bombo” quando fece dire al suo alter-ego Michele, a proposito del dubbio se partecipare o meno ad una festa, “Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo. Vengo e mi metto, così, vicino a una finestra, di profilo, in controluce.

Ecco, la sensazione è proprio quella. Di un simbolo dimissionario sì, ma presente di profilo, in controluce, negli eventi prossimi della Chiesa. Presente in absentia.

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citta del vaticano_

Accantonate, ma non risolte, le considerazioni etico-teologiche, ci sono domande sulla bocca di tutti e questioni pratiche da gestire.

Riguardo al primo punto, non si possono dimenticare gli scandali degli ultimi tempi intorno alla Chiesa universale, leggi pedofilia, e romana, leggi Vatileaks. Che poi anche le carte delle stanze più segrete del Pontefice siano state violate da chi era investito della massima fiducia da parte di Sua Santità fa intravvedere uno spiraglio degli scenari vaticani. Che la banca vaticana dello Ior sia stata a sua volta travolta da scandali, leggi Gotti Tedeschi destituito, e con una guida, dopo otto mesi, alquanto discutibile, completa il quadro di una situazione quanto meno critica.

Il Papa ha rinunciato perché sotto scacco della stessa Curia, si vocifera negli ambienti dei vaticanisti. Del resto proprio un anno fa alcuni analisti prospettavano possibili dimissioni del Papa e lo stesso Benedetto XVI aveva scritto che le dimissioni di un Papa sono possibili.

Che dire poi della futura coesistenza temporale di due Papi (mai accaduto prima, si fa persino fatica a concepirlo e scriverlo), che diverrà poi anche spaziale, vista la prossima convivenza dei due sotto lo stesso vaticano tetto? Che il vicario di Cristo e il suo predecessore possano passeggiare per i giardini vaticani in amabile conversazione socio-teologica fa sorridere ma anche tremare perché situazione fino a ieri considerata fantareligione.

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trono-papale

Il Papa è ancora Ratzinger per una quindicina di giorni, ma è come se la carica petrina fosse stata già archiviata. Non da lui, ma da noi.

Perché le “pecore” sono così. Se il “pastore” le lascia si sentono “smarrite” e necessitano immediatamente di una nuova “guida”. Vedere il soglio vuoto è choccante non solo per la sua portata rara e quindi storica, ma anche perché è cattolicamente spiazzante.

Il Pontefice è vicario di Cristo, e in quanto tale è anche simbolo sacro. Vederlo perciò abdicare da quella carica-impegno-testimonianza appare ad un cattolico un venir meno a quanto pensiamo possibile solo per noi, ovvero la fragilità. Ecco lo smarrimento nostro. E’ difficile accettare che il Vicario di Cristo ammetta la propria fragilità.

D’altra parte dichiarare di non sentire più le forze per continuare a compiere pienamente il mandato è segno di notevole forza e spiazzante umiltà, sottolineando col gesto di rinuncia il senso di responsabilità che dovrebbe ammantare ciascuno nelle proprie funzioni: dare un “responsum”, una risposta meditata e convinta a chi l’aspetta. Se il “pastore” sa di non riuscire più a tener dietro alle sue “pecore” è atto di grande onestà permettere alle stesse di essere “guidate” da un “pastore” meno fragile. Far credere a qualcuno di essere al sicuro sapendo che qualcun’altro può meglio sorvegliarlo, quello sarebbe un atto di viltade.

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benedettoxvi1

La notizia ha fatto il giro del mondo. Lasciando ovunque  sorpresa e sconcerto. Gesto da tutti definito inatteso e storico. E’ infatti il primo Papa ad abdicare dopo seicento anni.

Sono scosso, un fulmine a ciel sereno” ha sintetizzato il cardinal Sodano. E il portavoce vaticano, Padre Federico Lombardi, ha ammesso “Il Papa ci ha preso un po’ di sorpresa“.

Durante il Concistoro di stamane, in latino, Benedetto XVI annuncia le sue dimissioni, “per l’età avanzata“, ammettendo che “per governare la barca di San Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato“. E “pur consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà” rinuncia al ministero di Successore di San Pietro. Terminerà il suo mandato il 28 febbraio alle ore 20. Da quel momento la sede di San Pietro sarà vacante e dovrà essere convocato il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice.

Nanni Moretti nel suo film del 2011 “Habemus Papam” aveva raccontato delle dimissioni di un pontefice che ammette di non avere la forza e di non essere in grado di guidare la Chiesa in un momento di scelte tanto difficili per gli uomini. Lasciando la Chiesa smarrita. Ma compiendo, come oggi ha fatto Papa Benedetto XVI, un atto di notevole coraggio e profonda responsabilità.

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