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Posts Tagged ‘Oriana Fallaci’

Troppo facile. Davvero troppo facile adesso, a dieci anni dalla sua scomparsa, dire che le parole di Oriana Fallaci dopo l’11 settembre non erano poi così visionarie e fuori misura.

All’epoca la sua “Rabbia” e il suo “Orgoglio” apparirono politicamente scorretti. Quegli attacchi verbali, ad un Islam fagocitante coi suoi pensieri e modalità il resto del mondo, fecero il vuoto intorno a lei. Che fu, come sempre, intellettualmente onesta nell’affermare che non parlava più la giornalista ma “lo scrittore”. Quindi non solo fatti, ma anche tentativo di vedere oltre il momento contingente.

E adesso file di ex detrattori della Fallaci si ascrivono ai suoi spazi mentali. Troppo facile adesso.

PS: curioso che il “numero di uscita” dell’Oriana dalla vita terrena, il 15 settembre, sia tanto incredibilmente vicino al giorno oscuro di Ground Zero.

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So che tra una manciata di lustri si leggerà sui libri di storia dei primi decenni del Duemila come di quelli del terrore. E degli spostamenti umani di mezzo mondo.

Così, vedendo tanto insulso e folle sfregio della vita umana, provo rabbia e ripenso a certe affermazioni forti, anche molto discusse, di Oriana Fallaci. Purtroppo drammaticamente attuali: “Gli Osama Bin Laden sono decine di migliaia, ormai, non stanno soltanto in Afghanistan o negli altri paesi arabi. Stanno dappertutto e i più agguerriti stanno proprio in Occidente. Nelle nostre città, nelle nostre strade, nelle nostre università, nei gangli della tecnologia. Trattare con loro è impossibile. Ragionarci impensabile. Trattarli con indulgenza o tolleranza o speranza, un suicidio. E chi crede il contrario è un illuso.

Come la Fallaci, “sono molto molto, molto arrabbiata. Arrabbiata di una rabbia fredda, lucida, razionale. Una rabbia che elimina ogni distacco, ogni indulgenza.

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Sadiq Khan, neo sindaco di Londra nonché primo sindaco musulmano in una città europea, aveva e ha i suoi detrattori a dritta e a manca.

Gli islamofobici vedono nella sua ascesa gli inizi della sottomissione europea all’Islam, quella già paventata da Oriana Fallaci e descritta da Michel Houellebecq. Gli islamici oltranzisti gli contestano invece la sua dottrina tiepida, in nome di un laicismo moderato pur praticando la fede islamica.

Eppure Sadiq Khan ha vinto. Ovvero la maggioranza dei londinesi, un popolo misto da tempo esempio di multiculturalismo, ha scelto Khan per guidare la più grande metropoli europea.

Dando così, a tutti noi europei, un’indicazione di rotta per il futuro stesso del vecchio continente.

Concepita a suo tempo sulle acque del Mediterraneo, l’Europa sarà infine liquida ed integrata. Proprio come il mare. Senza muri, all inclusive.

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