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Posts Tagged ‘occhi’

Oggi ho goduto di un mare di “occhiate”.

Eleganti, ipnotiche, incantatrici. Argentee sirene del mare.

Forse per quel moltiplicarsi quasi infinito dei loro occhi sulla coda. Che rapiscono lo sguardo di chi le incontra, ammaliandolo.

E lasciandolo preda di un amplificato stordimento visivo.

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Se tu
chiudi gli occhi
e mi baci,
tu non ci crederai
ma vedo
le mille bolle blu
e vanno leggere, vanno
si rincorrono, salgono
scendono per il ciel.
Blu
le mille bolle blu.

Carlo Alberto Rossi, da “Le mille bolle blu”.

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A proposito di Andy Warhol e della sua idea di celebrità, traccia di uno dei temi della maturità di quest’anno, si affaccia alla memoria la mitica “zuppa Campbell”. Un normale ed anonimo barattolo di zuppa, che però ebbe i suoi quindici minuti di celebrità, espansi per sempre, grazie alla serigrafia dell’artista che moltiplicò il barattolo in una serie da trentadue, rendendolo famoso.
Che è poi il motore di ogni pubblicità, rendere “pubblico” qualcosa o qualcuno, aprendo il “focus” su di esso. Ma è l’occhio, umano o tecnico, a rendere protagonista chi o cosa è in scena. Quindi il rischio, in un moltiplicarsi all’infinito di celebrità, è un mondo di occhi guardanti occhi, narcisi versus voyeurs.
Fin qui nulla di male (!), ma la relazione tra occhi e occhi dov’è? Già, perché il narciso si “accontenta” di esser guardato (o meglio, di guardarsi attraverso l’occhio altrui, foss’anche il proprio, come per lo specchio) soddisfatto di nuotare nel proprio acquario, mentre il voyeur è pago di guardare senza entrare nell’acquario. E il diaframma tra gli attanti (il vetro nel caso dell’acquario, piuttosto che la retina, la telecamera o il medium tecnologico) li separa da ogni possibile contaminazione. Rendendo così tutti noi sempre un po’ più separati ed autistici, magari con numerosi amici su Facebook ma poco “sudati”. Quindi con i sensi soddisfatti quasi sempre in modo autoreferenziale.
Ecco forse  perché la zuppa Campbell si dilata all’infinito. Bellissima e famosa, ma senza aroma alcuno.

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