Gialle, rosse, verdi… Fuochi d’artificio autunnali, le mele.
Gialla come quella d’oro che Paride regalò ad Afrodite perché la più bella dell’Olimpo.
Rossa come quella tanto lucida ed accattivante offerta a Biancaneve.
Verde come quella succosissima della Val di Non in Trentino.
Frutti rotondi con cui condividiamo la stagione fredda, quando i colori in tavola cominciano a smorzarsi.
Mi piace pensare a quando la mordiamo, perché quel gesto atavico, come dice Neruda, è “l’atto più semplice della terra“, con cui “torniamo / per un istante / a essere / anche creature appena create“.
E in qualche modo ci ritroviamo, novelli Adamo ed Eva, in quel giardino originario. Ancora innocenti, già colpevoli. Tornando al “tempo delle mele” dell’intera umanità.
Ps: Nel weekend possibilità di una full immersion tra questi frutti con la fiera “Tuttomele”, in svolgimento a Cavour, in provincia di Torino.