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Posts Tagged ‘muro di Berlino’

Si sentiva da giorni che qualcosa stava per succedere. E che infine quel famigerato muro divisorio di Berlino, dell’Europa, del mondo aveva concluso il suo tempo.

Così la notte del 9 novembre 1989 è “semplicemente” Libertà. Un flusso inarrestabile di tedeschi dell’est si riversa all’ovest, tra abbracci e applausi.

Tanti i ragazzi che si arrampicano sul Muro tirandosi su a vicenda. E i primissimi “Mauerspechte” a lavorare di piccone e martello. Con due milioni di persone in tre giorni a passare il confine, decretando un nuovo inizio.

Resta un lungo tratto di muro, poco più di un chilometro, a ricordare quanto è stato. Si trova in Mühlenstrasse, è la più lunga galleria d’arte all’aperto al mondo, la East Side Gallery, e ospita oltre cento dipinti murali originali fatti da artisti provenienti da ogni parte del globo, accorsi a Berlino per celebrare la caduta del Muro. A memoria.

Der Mauerspringer, Gebriel Heimler

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Venticinque anni fa, il 9 novembre 1989, il mondo assisteva alla caduta del Muro di Berlino.

Dopo settimane di disordini pubblici il Governo della Germania Est annunciò che era permesso raggiungere Berlino Ovest. Poche ore dopo una moltitudine di cittadini dell’Est si arrampicarono sul famigerato muro, eretto il 13 agosto 1961 dividendo città e persone e culture, per raggiungere gli abitanti della Germania Ovest in un’atmosfera di festa che lasciava alle spalle il clima di terrore con cui ci si avvicinava a quella “barriera”.

Un monito per il mondo intero, quando pensa a muri, fisici e mentali, per dividere e/o contenere alcuni gruppi di persone, perché considerati diversi, per ideologia/cultura/religione.

Chiudere le frontiere è un altro di quei modi antichi e medioevali. Sorretti dalla convinzione che il miglior modo di preservarsi sia quello di non “contaminarsi”.

 

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La giornata più lunga per il premier ieri è iniziata con un numero da allarme rosso per l’intero Paese: spread a quota 500.

E all’insegna dei numeri si è aperto anche il pomeriggio: 308 voti approvano alla Camera il rendiconto generale dello Stato. E la scacchiera del premier ha mostrato impietosa l’assenza di 8 pedine.

Subito dopo è cominciata a circolare una foto: un biglietto di appunti di Berlusconi. E lì, in poche parole, c’era tutto. La sua partita e le sue mosse.

La temperatura: “-8“. La delusione: “traditori“. L’attacco: “voto“. L’orizzonte: “dimissioni“. L’obbligo: “Presidente della Repubblica“. La mossa del cavallo: “una soluzione“.

E infine la resa al Colle: “mi dimetto dopo la legge di stabilità“.

Che sia il “dopo” la sua soluzione? Davvero la partita è chiusa? O la mossa del cavallo la riaprirà?

Ps: nella giornata di oggi ricorre l’anniversario della caduta del muro di Berlino. Corsi e ricorsi storici…

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