Ci piaccia o meno, stiamo diventando alberi. Ovvero, esseri animati che non si muovono.
Gli alberi infatti sono fermi. Dalla nascita alla fine. Tutti i loro tentativi, anche estremi, per raggiungere aria e acqua e luce in condizioni di difficoltà, non vanno oltre l’allungamento di radici e rami. Ma stando sempre fermi nel posto d’origine. Così è la specie vegetale.
Alla specie animale, tra cui noi umani, è invece connaturato il movimento. Da subito, da sempre. La limitazione di libertà ci rende infatti captivi. Cioè “prigionieri” e quindi “cattivi”. A differenza delle piante sentiamo la necessità di andare a cercare luce, fosse anche sapendo già di dover attraversare il buio.
Passo, cammino, ricerca sono inscritti nella nostra, pur sempre imperfetta, genia.