La forma del voto politico italiano anno 2018 è forma nuova, in divenire. E il nuovo non è portatore automatico di categorie etiche. Bene o male sono altro.
Sarà però necessario considerare che l’Italia è Paese diviso, o meglio diverso, nel suo Nord e nel suo Sud. E che i partiti nelle forme tetragone di un tempo sono organismi desueti. E che la liquidità di questo inizio millennio si insinua anche nelle scelte di voto.
I prossimi passaggi non saranno né semplici né scontati. Perché il Presidente della Repubblica non potrà non tener conto di quella che è la prima forza politica, come del resto di quella che è la coalizione uscita vincente dalla tornata elettorale, peraltro con un traino inedito.
Così la forma di questo voto presenta qualche somiglianza col film vincitore dell’Oscar 2018, “La forma dell’acqua” di Guillermo del Toro. Ovvero le possibilità non immaginate prima.
Ps: in questo immaginifico parallelismo, la dichiarazione del regista messicano alla vittoria può essere una road map da tenere presente: “Io sono un immigrato. Il cinema sa cancellare le linee di confine, quando il resto del mondo vorrebbe renderle più profonde.“