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Posts Tagged ‘Movimento 5 stelle’

La forma del voto politico italiano anno 2018 è forma nuova, in divenire. E il nuovo non è portatore automatico di categorie etiche. Bene o male sono altro.

Sarà però necessario considerare che l’Italia è Paese diviso, o meglio diverso, nel suo Nord e nel suo Sud. E che i partiti nelle forme tetragone di un tempo sono organismi desueti. E che la liquidità di questo inizio millennio si insinua anche nelle scelte di voto.

I prossimi passaggi non saranno né semplici né scontati. Perché il Presidente della Repubblica non potrà non tener conto di quella che è la prima forza politica, come del resto di quella che è la coalizione uscita vincente dalla tornata elettorale, peraltro con un traino inedito.

Così la forma di questo voto presenta qualche somiglianza col film vincitore dell’Oscar 2018, “La forma dell’acqua” di Guillermo del Toro. Ovvero le possibilità non immaginate prima.

Ps: in questo immaginifico parallelismo, la dichiarazione del regista messicano alla vittoria può essere una road map da tenere presente: “Io sono un immigrato. Il cinema sa cancellare le linee di confine, quando il resto del mondo vorrebbe renderle più profonde.

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figurine

Il Grillo nazionale prima delle elezioni, per inneggiare anzi tempo alla vittoria, aveva scomodato addirittura Enrico Berlinguer e il suo famoso discorso sulla “questione morale”.

Dopo le elezioni, per giustificare senza farlo la sconfitta, evoca niente meno che Fabrizio De André e la sua “Canzone Di Maggio”.

Perché affidarsi semplicisticamente a citazioni alte e altre invece di riflettere sulla dispersione di un notevole potenziale elettorale?

Perché continuare a collezionare figurine, pensando così di evitare figuracce?

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cinque stelle

Il nome, l’ho scritto più volte, in qualche modo ti destina.

Che il senatore (sob!) Vito Crimi (doppio sob!), del Movimento Cinque stelle, fosse già uso alla gaffe l’aveva denunciato più volte egli stesso coi suoi comportamenti e le sue uscite verbali.

Ma ora siamo alla maleducazione e all’insulto pesante. Da parte di un rappresentante delle istituzioni. Nei confronti di un avversario politico. Che si combatte sempre sul piano delle azioni/opinioni e mai della salute o dell’anagrafe. Però tant’è. Crimi il vizietto dell’offesa non lo perde, anzi.

Non finisce qui. Perché oltre che cafone dimostra anche di essere recidivo nella comprensione dei regolamenti (ma cosa ci fa ancora a Palazzo Madama?): era già stato ripreso e sanzionato per aver inviato un tweet durante una riunione della Giunta e ora bissa la sua fantastica impresa, facendolo addirittura durante la votazione per la decadenza da senatore del Cavaliere.

Ora, o è il miglior amico del Caimano, visto che il voto poteva essere inficiato per questa sua notevole trovata, o forse un cambio vocalico urge per definire meglio la sua appartenenza. Non politica, ma comportamentale.

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portafoglio

Nel tempo a. 5s. (prima dell’avvento “5 stelle”) esisteva il ministro senza portafoglio. Significava che non aveva ministero per cui avere potere/libertà di spesa.

Oggi, nel tempo d. 5s. (dopo l’avvento “5 stelle”), esiste l’onorevole-cittadina senza portafoglio. Significa, oltre che semplicemente l’ha perso come può accadere a chiunque, che non avrà libertà di rimborso per le spese sostenute.

Noi “cittadini” semplici ce ne facciamo una ragione e consigliamo alla cittadina Lombardi di fare altrettanto, evitando inoltre nell’ordine:

1) di diventare la gaffeur dell’anno: dopo la cafonal battuta su “nonno” Napolitano, questa sulla sua perdita in vista di rimborso non getta buona luce sul francescano distacco dei “5 stelle” dai pubblici emolumenti.

2) di usare la parola “compassione” per ritrovare l’ormai famoso portafoglio. Un termine tanto alto è davvero fuori luogo per una vicenda tanto piccina. Aver compassione significa “immedesimarsi nel dolore dell’altro”. Che per il portafoglio perso la cittadina Lombardi stia così male da aver bisogno dell’altrui empatia è difficile crederlo.

3) di annunciare alle telecamere con aria tra il divertito e lo sfottò che quelle spese a rimborso erano di caffé e biglietti del bus. Che caduta di stile per chi mostra reiterata supponenza di fronte alla vecchia politica! Comunque, nonostante la sottrazione di rimborso, lo stipendio Lombardi di questo mese resta ancora congruo: 10.750 euro. A meno che certe inveterate “abitudini”, pur polemizzate, siano già state acquisite…

Ps: faticoso tenere aggiornato il gaffe-book della cittadina Lombardi. Scrivo del portafoglio e lei già dichiara che il Movimento 5 stelle voterà, quale candidato Presidente della Repubblica, quello che uscirà dalle “Quirinarie” (sob), anche fosse Totò Riina (sigh). Da bambina deve essere stata assente quando spiegavano il gioco del silenzio.

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Sebastiano Brancato - "La scampagnata"

Sebastiano Brancato – “La scampagnata”

Bella l’idea della scampagnata grillesca.

Paesaggio bucolico, cibo sano, porte chiuse, telecamere spente. E lo streaming da loro tanto amato? Possibile averlo dimenticato a casa?

Cosa doveva nascondere il Capo nel suo discorso a tavola perché i “cittadini” da lui sempre citati non potessero ascoltare?

Poi pensi che proprio a pranzo il capofamiglia tiene il sermone. E in casa, non fuori, si lavano i panni quando non del tutto tersi.

Con buona pace della trasparenza.

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streaming

Siamo ormai quotidianamente inondati dall’esperienza streaming, un fluire continuo come quello degli Ultracorpi che invadevano gli umani nel film cult di Don Siegel.

Ma è vera trasparenza? Che tutto sia ripreso da una telecamera ci assicura che la dimensione relazionale a cui stiamo assistendo sia autentica e soprattutto foriera di sviluppi fecondi in un tavolo di trattative? O è piuttosto una pantomima, una messinscena di ruoli assegnati e consolidati, e proprio in virtù di ciò non cedibili agli occhi del mondo?

La “messa” cantata (quando non muta o negata) dell’incontro streaming tra Bersani e le “stelle” Lombardi & Crimi diventa spunto di amara riflessione. Quante guerre sarebbero state chiuse nella storia senza cedere ciascuno qualcosa? Ma ciò è possibile solo nel chiuso delle stanze. Perché non sempre guardare tutto equivale a vedere tutto, e per chi è guardato i termini dell’incontro cambiano. La consumazione di un rapporto è forse più produttiva senza voyeurs. Sapere di essere guardati cambia comunque i termini del rapporto. Al punto da ridurlo ad una farsa da reality. Sarà stato un caso che al suddetto incontro fosse presente, quale addetto ufficio stampa, Rocco Casalino, concorrente della prima edizione del televisivo “Grande Fratello” italiano?

La Lombardi durante quella seduta streaming dichiarò, con quella sua spocchiosa saccenza di chi poco sa e molto osa, che le sembrava di essere ad una puntata di “Ballarò”. A me, vedendoli, sembrava piuttosto un allucinante piano sequenza del film “The Truman Show”. Che, già “vecchio” di quindici anni, sta pericolosamente diventando sempre più attuale.

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savonarola1

Proclami urlati in piazza e in rete sui tagli stipendiali alla classe politica, e poi?

Lo stipendio mensile del deputato grillino invece di 14.000 euro sarà di… 11.000!

Se si vuol fare i Savonarola, vi prego, fino in fondo sia. Anche a rischio di rogo.

Altrimenti si è compiuto un gesto che appare eclatante, ma che in realtà è solo una figura retorica, una sineddoche. Una parte per il tutto.

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Dedico questa canzone di Neffa, “Devi stare molto calmo”, a colui che fa tsunami e che sembra non preoccuparsi di ricostruire.

Antifrastico il suo nome, visto che il suo omonimo dava consigli di ponderata saggezza a Pinocchio.

Mi fanno tenerezza i grillini, per la loro virginale inesperienza. E per l’impossibilità che hanno di cantare la loro saudade di libertà.

Mi fa rabbia il grillo maggiore che pensa sia democrazia rilasciare interviste ai giornali stranieri escludendo quelli di casa. Con un copione ormai logoro, forse perché non prevedeva un tale consenso. Che però ora è difficilissimo da gestire, soprattutto nelle promesse fatte.

Mi inquieta lo pseudoguru di riferimento che inneggia ad un’identità di ciascuno possibile solo attraverso la rete. Rendendo Orwell un fumetto per bambini. E gettando un intero Paese nella rete di sadici pescatori. Con maglie sempre più strette per poterne sfuggire.

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Ci risiamo.

La scorsa settimana un’esponente del “Movimento 5 Stelle”, la consigliera comunale di Bologna Federica Salsi, ha pensato di partecipare ad un dibattito televisivo e il giorno dopo si è scatenata l’ira di Grillo, Suo Capo Sempre e Dovunque. Non solo si è presa la reprimenda perché un “grillino” (termine ormai vietato nella neolingua del Movimento) non deve commettere atto impuro di parlare in televisione, ma essendo donna ha dovuto subire la gogna sessista del punto G, alias la Tv, che secondo il Capo fa impazzire e ululare peggio di un orgasmo a cinque stelle.

Possibile che l’amor per la battuta, da caserma in questo caso, elimini ogni possibilità di sereno e pacato confronto, pur con scontri ideologici anche accesi? O la commistione di piani, in questo caso comico e politico, è ormai tale che è difficile cogliere la differenza tra generi e palcoscenici?

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