Sì lo so, è Halloween. O meglio, è Halloween per metà mondo. Per l’altra metà è l’ultimo giorno di ottobre, quello che ci traghetta al “mese dei morti”. Ma è proprio questo a unire le due metà.
La parte di mondo pagana-laica-celtica festeggia con Halloween la festa di Ognissanti dando più enfasi all’aspetto stregonesco-misterioso nel rapporto con il mondo ultraterreno. La parte di mondo cristiana-religiosa-mediterranea celebra con Ognissanti e la Commemorazione dei defunti il momento di riflessione sul “passaggio”.
In realtà i due modi di “festeggiare” hanno la stessa matrice folcloristico-culturale-sacrale, che risiede nelle celebrazioni agricole di “Samhain”, antica festa pagana, ma accettata dalle comunità cristiane, per la chiusura dei raccolti, appunto a fine ottobre.
Nella dimensione contadina circolare-ciclica del tempo, “Samhain” sta fuori dalla dimensione temporale, non appartenendo né all’anno vecchio e neppure al nuovo. In quel momento il velo che divide dalla terra dei morti si assottiglia ed i vivi possono accedervi. Quindi “Samhain” diventa “il giorno che non esiste”, quello in cui la barriera tra il mondo dei vivi e quello dei morti cade, permettendo alle due dimensioni di incontrarsi. Da qui le celebrazioni in onore di chi “non è più”, aspetto assimilato dal Cristianesimo con l’istituzione delle festività di “Ognissanti” e del “Giorno dei morti”.
Quindi ad ognuno il proprio modo di contemplare il Mistero.
Ps: io comunque continuo a pensare alla zucca non in quanto “testa intagliata” per la notte di Halloween, ma in quanto mezzo di trasporto di Cenerentola per la sua notte magica… Imprinting infantile.