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Posts Tagged ‘massacro’

Raid aerei di Israele su Gaza

Raid aerei di Israele su Gaza

Non facciamoci trarre in inganno dal nome, “Operazione Scogliera Solida”.

Che pare rimandare a situazioni balneari, estive, marine.

Niente di più lontano. Se non il caldo. Asfissiante. Di fiamme e fumo.

Per ordigni che continuano a piovere da un cielo che sembra spodestato del suo autentico Sovrano.

Con un massacro inaudito di civili su una Striscia che in realtà è un Nastro Rosso di miserie umane.

E quel nome in codice, “Operazione Scogliera Solida”, che sembra esser stato appositamente scelto dalle Forze di Difesa Israeliane per rievocare le forze spietate e inesorabili della Natura.

Con l’uomo e il suo corredo di umanità a spegnersi sul fondo di una cortina di fumo nero e delittuoso.

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ruanda

Ricordare, unire, rinnovare”, si legge su grandi cartelloni installati agli incroci della capitale Kigali.

A vent’anni da uno dei più sanguinosi genocidi, un milione di persone massacrate, il Ruanda commemora quella terribile ecatombe con una settimana di lutto nazionale e un mese di iniziative rivolte al kwibuka, il ricordo.

Era il 6 aprile del 1994 quando fu abbattuto l’aereo con a bordo i presidenti del Ruanda, Juvenal Habyarimana, e del Burundi, Cyprien Ntaryamira, di ritorno da un vertice in Tanzania dove erano andati per tentare di trovare una soluzione agli scontri fra le etnie dell’area. Da allora gli “squadroni della morte” di etnia hutu, attuarono a colpi di machete il genocidio dei tutsi, la minoranza che però aveva in mano tutte le leve del potere.

Di quei giorni, di quegli orrori le testimonianze dei sopravvissuti, che non dimenticano: “Ancora oggi non riesco a dimenticare le scene di morte e violenza che ho visto. Ho perso molti parenti e amici in quei giorni, la mia famiglia è stata decimata.  Da allora, ogni anno, aprile è diventato il mese della tristezza e degli incubi”, racconta uno degli scampati.

E pur essendo oggi il Ruanda un Paese profondamente mutato, in aprile tornano in mente i versi di T.S.Eliot da “La terra desolata”:

Aprile è il più crudele dei mesi, genera
Lillà da terra morta, confondendo
Memoria e desiderio, risvegliando
Le radici sopite con la pioggia della primavera.

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Kiev, Piazza Indipendenza - 20 febbraio 2014

Kiev, Piazza Indipendenza – 20 febbraio 2014

Ed ecco che, nell’inverno del 1918, la Città viveva una vita strana, innaturale, quale con ogni probabilità più non avrà a ripetersi in tutto il ventesimo secolo. Di là dalle pareti di pietra tutti gli appartamenti erano stracolmi. La gente che da tempo immemorabile ci viveva si stringeva e continuava sempre più a stringersi, per accogliere, volente o nolente, sempre nuovi rifugiati che confluivano nella Città. E questi arrivavano proprio da quel ponte simile a una freccia, da quei luoghi da cui si levavano enigmatiche foschie azzurrognole. […] Chi sparasse, e a chi, nessuno lo sapeva. Accadeva di notte.” – Da “La guardia bianca” di Michail Bulgakov.

Parole nuove di un secolo quelle dello scrittore russo, capaci come solo la poesia di squarciare il velo sull’ottusità e ripetitività umane.

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