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Posts Tagged ‘Madonna di Provenzano’

Massimo Stecchi, “Il Drappellone del Palio di Siena”, 2019

Sul Drappellone 2019 del Palio di Siena del 2 luglio domina un intenso spatolato azzurro, come i cieli estivi della campagna senese.

La Madonna di Provenzano a vegliare dall’Alto, brunita come solo la terra di Siena.

Il gioco e la leggerezza della giostra raccontati attraverso un palloncino che sembra guidare (casualmente?) le sorti della corsa.

Un cavallo, muso verso l’alto e briglia tirata, ad immortalare la tensione aspra della gara.

E poi il senese doc che assiste e partecipa corpo e cuore, vestito solo delle proprie emozioni.

A pioggia, quasi gocce cromatiche, gli stendardi delle contrade, protagoniste assolute del Palio.

Tutto è pronto. Tra sacro e profano.

Ps: la sorte muove le sorti del Palio. La “mia” Civetta oggi, per sorteggio, aveva il migliore cavallo di piazza, ma ha ottenuto, sempre per sorteggio, la posizione di “rincorsa”… Uffa!

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Emilio Giannelli, Drappellone Palio di Siena 2 luglio 2018

Questa dunque è la sorte, a Siena. Meno angusta del Fato, meno paurosa del Destino, più elegante del caso, più seria della fortuna, la sorte ha trovato qui una sua misura familiare, tutti la nominano con affettuosa rassegnazione, ne parlano come di una parente bizzarra, che si è costretti a tenere in casa. È la diciottesima contrada, l’undicesimo cavallo che scatta invisibile dai canapi di partenza.

Da “Il palio delle contrade morte” di Fruttero & Lucentini

Ps: La contrada vincitrice del Palio di luglio di quest’anno è il Drago. Proprio quella cui appartiene Emilio Giannelli, l’autore del drappellone di quest’anno. La sorte…

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Dalla torre
cade un suono di bronzo: la sfilata
prosegue fra tamburi che ribattono
a gloria di contrade.
E’ strano: tu
che guardi la sommossa vastità,
i mattoni incupiti, la malcerta
mongolfiera di carta che si spicca
dai fantasmi animati sul quadrante
dell’immenso orologio, l’arpeggiante
volteggio degli sciami e lo stupore
che invade la conchiglia
del Campo…
Da “Palio” (Eugenio Montale)

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palio-di-siena

Se prendiamo le contrade e le consideriamo come delle regioni, o come potevano essere gli stati italiani prima dell’unità fra di loro, se noi pensiamo a quanta abilità agonistica è necessaria, ma nello stesso tempo quale e quanto lavorìo di furberia, di accordi sottobanco, di piccole corruzioni, di genialità, di trovate, cominci ad avere un ritratto dell’Italia e dell’Italiano estremamente concentrato, che culmina, in quei minuti strepitosi della corsa, nella bellezza. Altra componente italiana.

Andrea Camilleri

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Il Palio è il Palio. Nessuna interpretazione sociologica, storica, antropologica, potrebbe spiegarlo. Sublimazione e dannazione insieme del fato in ogni singolo senese e nella sua cittadinanza. Rogo furente della senesità, in ogni caso impareggiabile conferma di essa.” – Mario Luzi

Ps1: quest’anno ha vinto l’Oca. E, ancora una volta, percepisci che protagonisti del Palio, oltre il fato, sono le manovre e il mistero. Dicono che l’artista che dipinge il Drappellone, trofeo per il vincitore, ha sempre l’intuizione della contrada che vincerà il Palio, raccontata sul cencio dai colori della stessa. I colori dell’Oca sono verde-bianco-rosso, e in basso a sinistra sul Palio indovinate i colori più evidenti…

Ps2: oggi ho vinto anch’io un premio, “Most Influential Blogger”, assegnatomi dalla blogger e amica Marisa. Vi invito a visitare il suo blog, Marisa Moles’s Weblog, anche per leggere la motivazione del premio. Ciò che mi stupisce è che Marisa abbia colto, senza conoscermi personalmente, una parte profonda e poco esposta della mia essenza. Subito dopo lo stupore però penso a certe connessioni che sono realmente Wi-Fi…

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“L’avvocato Maggioni è ormai affacciato da oltre mezz’ora a questa finestra, e sotto di lui continua a sfilare lentissimamente il corteo che precede la corsa del Palio di Siena. Lo smussato poligono della Piazza del Campo è acceso da colori di una varietà incalcolabile, da quelli più squillanti delle bandiere agli ocra pallidi dei palazzi e alla vertiginosa picchiettatura della folla, stretta dall’anello terroso su cui si correrà, o sporta come l’avvocato da finestre, balconi, tribune, merli, abbaini a contemplare il sontuoso serpente del corteo storico che avanza a piccoli passi, si arresta, riparte agli squilli di una marcia ripetuta senza fine.”

“Il Palio delle contrade morte” di Fruttero & Lucentini

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