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Posts Tagged ‘leggere’

Per fortuna il “Salone del Libro di Torino”, oltre a code, caos, disservizi, liti, polemiche, ha per protagonista assoluto, quasi feticcio, il libro.

Così che, pur in mezzo a tanto bailamme, appena apri le pagine di un libro a cui ti sei avvicinato per curiosità, meraviglia, riconoscimento, interesse, subito sei Altrove. Proprio come Alice. E sei già oltre lo Specchio:

Oh, pensa a come sarebbe bello se potessimo passare attraverso lo specchio! Sono sicura che ci sono delle cose bellissime là dentro! Facciamo che ci sia un modo per passarci attraverso, facciamo che sia diventato tutto come un leggero velo di nebbia… ma guarda… si trasforma! Sarà facile passare adesso!“.

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Attraverso un libro vedi un paesaggio diverso. Forse inaspettato. Sicuramente nuovo.

Questo il senso del manifesto del trentesimo Salone Internazionale del Libro di Torino.

Leggere come viaggiare. Senza valigie. Oltre i confini. Visitando mondi. E scoprendo se stessi.

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Marcos Saboya and Gualter Pupo "Labirinto di libri" - Southbank Centre di Londra, 2012

Marcos Saboya and Gualter Pupo “Labirinto di libri” – Southbank Centre di Londra, 2012

Nella Giornata mondiale del Libro l’Associazione Italiana Editori lancia l’iniziativa #ioleggoperché, in cui i protagonisti sono i libri e i lettori. L’obiettivo è di stimolare chi legge poco o chi non legge, ben più della metà degli italiani.

E allora per una giornata almeno parliamo di libri, regaliamoli, facciamoli circolare, incantiamo con le loro storie chi ancora fa fatica ad avvicinarli. E poi proviamo a spiegare perché leggiamo.

Io comincio con tre perché. Aspetto i vostri.

Io leggo perché:

Perché è un incontro. Con altre persone, altre vite, altri punti di vista. Che apre conoscenze e amicizie. E a volte autentici innamoramenti.

Perché mi perdo, come in un labirinto. Ritrovandomi, con una nuova bussola.

Perché è un piacere. Pregustato, sfaccettato, prolungato. Nel “vedere” personaggi, luoghi, azioni.

Ps: curioso che nella Giornata del Libro ricorra anche il decimo anniversario di Youtube. Proprio il 23 aprile 2005 veniva infatti caricato il primo video sulla piattaforma.

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Foto di Ferdinando Scianna

Foto di Ferdinando Scianna

Qualche giorno fa al Circolo dei Lettori di Torino il fotografo Ferdinando Scianna ha presentato un piccolo volume, “Lettori”, dell’editore Henry Beyle su una serie di sue fotografie intorno al leggere, un cammino che dura una vita. Non è infatti un caso che si cominci con un fermo immagine di due bambini intorno ad un abbecedario, con quel tipico movimento fisico iniziale che tutti noi umani abbiamo quando cominciamo a decrittare i segni grafici, col dito a farci da guida insieme agli occhi sul testo scritto. Da lì comincia il viaggio di ogni lettore.

Ferdinando Scianna ha sottolineato come sia spesso il caso a guidare le foto. Ma davanti alle sue fotografie si rende palese la descrizione che ne diede il suo amico Leonardo Sciascia: “È il suo fotografare, quasi una rapida, fulminea organizzazione della realtà, una catalizzazione della realtà oggettiva in realtà fotografica: quasi che tutto quello su cui il suo occhio si posa e il suo obiettivo si leva obbedisce proprio in quel momento, né prima né dopo, per istantaneo magnetismo, al suo sentimento, alla sua volontà e – in definitiva – al suo stile.

Quello stile che apertamente rimanda al suo maestro Henri Cartier-Bresson, che lo introdusse, unico fotografo italiano, nella prestigiosa agenzia fotografica “Magnum Photos”. Rendendolo celebre, ma sempre aderente al suo dettato: “Io credo che il fotografo sia un lettore del mondo e che le immagini siano ricevute. Quando Glenn Gould suona Bach non è Bach, lo interpreta. Il mondo scrive l’immagine: il fotografo l’interpreta.

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