Feeds:
Articoli
Commenti

Posts Tagged ‘John Travolta’

Difficile credere che Tony Manero possa aver compiuto quaranta anni da quando è entrato nell’immaginario collettivo. Rimanendo non solo uguale a se stesso, come avviene per qualsiasi personaggio fittizio, ma per certi versi ancora attuale.

Però “attuale” in senso filosofico, ovvero “che è passato dalla pura possibilità all’esistenza reale”. Perché la vitalità e la voglia di riscatto sociale del protagonista è diventata, e rimasta, reale per più di una generazione. Come quella discoteca, l’Odissey 2001, luci stroboscopiche e atmosfera futuribile come solo un viaggio nello spazio, galattico o sognato.

La musica disco dei Bee Gees è poi quella che fa credere al protagonista e a chi lo guarda che alquanto, se non tutto, sia possibile. Nonostante violenza, emarginazione e disagio.  Fosse anche solo per una sera della settimana. Il sabato, con la sua febbre di felicità immaginata.

Pubblicità

Read Full Post »

Rivoglio indietro anch’io “L’estate di John Wayne“. Quella cantata con profondità leggera e retrò da Raphael Gualazzi. Che invoca il ritorno dei figli delle stelle e delle penne stilo in mano, delle vacanze in treno e delle facce un po’ annoiate. In compagnia di Fellini e di Lupin, di Pertini e John Travolta. Fotogrammi vintage, lontani amarcord.

Insomma i “miti dell’estate”, quelli che rendono tutto sempre e ancora possibile. Almeno nell’immaginario.

Potendo così di nuovo ballare spensierati in riva al mare. Con John Wayne sulla collina.

A difenderci dai cattivi. Pensieri.

Read Full Post »

pulp fiction

Vent’anni dopo aver vinto la Palma d’oro a Cannes il film di Quentin Tarantino torna sulla stessa scena della vittoria.

Questa volta proiezione sulla spiaggia della Croisette per festeggiare l’anniversario di una pellicola divenuta subito un cult.

Il twist ballato da Mia Wallace/Uma Thurman e Vincent Vega/John Travolta sulle note di You Never Can Tell di Chuck Berry è diventato una delle scene filmiche più famose. Ma sono state la cronologia frammentata, l’accuratezza dei dialoghi surreali, la perfezione di ogni sequenza, la fluidità del racconto ad essere apprezzate dai critici, facendo così entrare “Pulp Fiction” nella storia del cinema.

Amante del 35 mm, Quentin ha ottenuto che la proiezione del suo film non fosse in digitale, che il regista definisce un’opportunità per i giovani, è la democrazia del cinema, però è anche la sua morte per chi ama come me la pellicola. Spero solo che la prossima generazione torni ad avere un rapporto romantico con i film nonostante il digitale”.

Per ricordarci che le nuove tecnologie non sono tutto. Soprattutto per l’arte.

Read Full Post »