Difficile credere che Tony Manero possa aver compiuto quaranta anni da quando è entrato nell’immaginario collettivo. Rimanendo non solo uguale a se stesso, come avviene per qualsiasi personaggio fittizio, ma per certi versi ancora attuale.
Però “attuale” in senso filosofico, ovvero “che è passato dalla pura possibilità all’esistenza reale”. Perché la vitalità e la voglia di riscatto sociale del protagonista è diventata, e rimasta, reale per più di una generazione. Come quella discoteca, l’Odissey 2001, luci stroboscopiche e atmosfera futuribile come solo un viaggio nello spazio, galattico o sognato.
La musica disco dei Bee Gees è poi quella che fa credere al protagonista e a chi lo guarda che alquanto, se non tutto, sia possibile. Nonostante violenza, emarginazione e disagio. Fosse anche solo per una sera della settimana. Il sabato, con la sua febbre di felicità immaginata.