Aver perso in un sorteggio la sede italiana dell’Agenzia del Farmaco a favore di Amsterdam suona beffardo.
Si tratta di prestigio, soldi, indotto. E “giocarsela”, nel pareggio finale dei voti, alla monetina come fosse una semplice gara dilettantistica non fa ben sperare sulle capacità di scelta del Vecchio Continente.
Affidarsi poi alla sorte per il “farmaco”, “medicina” sì ma anche “veleno”, fa pensare all’antico adagio “in cauda venenum“. Che è quanto la sorte ci ha infine regalato sul finale di questo spareggio.