
La senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz e testimone della Shoah, in una lettera di questi giorni agli studenti ricorda a tutti noi il valore civico della memoria: “Un Paese che ignora il proprio ieri non può avere un domani. La Memoria è un bene prezioso e doveroso da coltivare. Sta a noi farlo. A che serve la memoria? A difendere la democrazia.”
Tenendo sempre presente il monito di Primo Levi che, nell’incipit de “I sommersi e i salvati”, affermava: “La memoria umana è uno strumento meraviglioso ma fallace“.
Già. Perché a volte, pur ricordando, edulcoriamo, omettiamo, giustifichiamo. Per nascondere colpe e soprusi. Per dimenticare la “zona grigia” dell’umanità. Cioè di ciascuno di noi.
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