Quanto ho ballato sulle note di Donna Summer.
Dalle feste di liceo ai balli in spiaggia, disco music in corpo, leggerezza euforica in testa. E il cuore che sentiva dentro l’estate. Anche col cielo pesante di nuvole. Passeggero temporale.
Era un riflesso condizionato che mi è rimasto tatuato addosso. Al suono di quelle canzoni continuo ad avere voglia di ballare. Con quell’estate a suggerirmi ancora, come allora, energia, eleganza, sensualità.
Facevamo a gara con mia sorella per ballarle al meglio e registrarle, risentendole all’infinito, ci sembrava il primo fondamentale passo di danza. Nostra mamma, che quella musica amava, ci sorprendeva con qualche nuova registrazione, la sua affettuosa attenzione alle nostre allegrie. E al ritmo di quella musica timbrata di vitalità nascevano i primi flirt con cui scoprivi in te stessa schegge di seduzione, minime ma necessarie alla costruzione di te. Con l’estate, sempre, a riempirci di quella stagione che allora serve per l’ancora, per quando il cielo si fa pesante di nuvole. Oltre il temporale.
Grazie Donna Estate per avermi fatto tanto ballare.