Neppure il tempo di archiviare, con qualche scusa poco convinta e per nulla convincente, il tentativo Larussiano di revisionare una pagina di storia, che ci risiamo.
Questa volta, sempre prendendo spunto da quel famigerato tempo storico fascista che la Costituzione Italiana pone definitivamente fuori legge, un esponente del governo Meloni propone una multa per l’uso delle parole straniere. Ora come allora.
E mentre persino la “Crusca” (intesa come Accademia della lingua italiana) se la ride e il ritorno per tutti all’ “Olio di ricino” sembra già la prossima frontiera, c’è da risolvere il problema del “made in Italy” e dintorni. È senza dubbio espressione inglese, perciò multa in agguato, ma forse no perché c’è il ministero. E tra poco, forse, anche il Liceo. Che guazzabuglio (parola che sembra straniera, ma è tutta italiana, seppur desueta).
Ps: chiedo lumi sulla lingua latina. Chissà se certe espressioni saranno considerate forestierismi. In dubio pro reo.