Ci era piaciuto tanto quell’abbraccio tra Vialli e Mancini per la vittoria dell’Italia agli Europei di calcio nell’estate sportivamente magica del 2021.
Ci era piaciuto perché c’era commozione, amicizia, condivisione. In breve, un idem sentire, quel medesimo sentire, raro e prezioso, che ti fa provare quanto prova l’altro, e di ciò gioisci.
Oggi, all’uscita di scena terrena di uno dei due “gemelli del gol”, quell’abbraccio assume una diversa sfumatura, ancora più tenera, seppure più triste. Perché cogliamo, ora e purtroppo, che quell’abbraccio non riguardava solo il qui e ora, ma anche l’altrove e l’allora, ovvero il viaggio, la bellezza, la fatica, la gioia, il dolore, la speranza. Insomma, la vita tutta.
Ecco perché quell’abbraccio oggi ci emoziona ancora di più. Perché riguarda tutti noi.
Ps: Terra lievissima a quel “capitano di navigazione” che è stato Gianluca Vialli.