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Posts Tagged ‘George Clooney’

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Ho sempre trovato piacevole George Clooney. Sarà che è uomo di indubbio fascino oltre che di maschia ma elegante bellezza. Sarà il suo sorriso piacione e sornione che sembra togliere la patina del dramma ad ogni evento, persino quando si aggirava tra le corsie ospedaliere di “E.R. – Medici in prima linea”. Sarà soprattutto il suo impegno continuo nel campo dei diritti umani. Insomma Clooney mi è sempre piaciuto, pur essendo del “partito” pro Brad Pitt (curiosamente il grande assente dalla laguna).

Eppure nei giorni (ora si usa il plurale…) del suo matrimonio con l’avvocato Amal Alamuddin ho rivisto le mie simpatie in suo favore. E non per gelosia.

Se forte è il suo amore per la privacy, al punto da blindare ogni suo passaggio (sull’acqua è stato più difficile) e oscurare ogni finestra dei Palazzi veneziani (tra cui un hotel a sette stelle, numero riservato finora solo agli Emirati Arabi) che hanno ospitato lui e la consorte e gli ospiti, perché non pensare ad una location più riservata, pur mantenendo i suoi standard di richiesta? Ci sono atolli, montagne, deserti sparsi per il globo che in quanto a privacy sono solo rintracciabili dalle sonde orbitanti intorno alla Terra.

A meno che il tappeto rosso sia davvero quello che mai deve mancare in una festa che si rispetti. E allora quale migliore red carpet del Canal Grande a Venezia, provando così l’ebbrezza di recitare la parte di Doge Futuribile?

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idi marzo

Il 15 marzo rimanda immediatamente i nostri interni files a quelle idi di cesariana e tragica memoria.

Negli ultimi anni l’ottimo film di George Clooney “Le idi di marzo” ha occupato parte della nostra scena mentale intorno a questa data.

Ma il tema di fondo resta quello, il tradimento. Quello più alto, da parte di chi non ti aspetti, dall’amico, dal consanguineo, da chi si è scelto col cuore. E che, senza badare al cuore, compie l’atto sacrilego. Con attonita sorpresa di chi lo riceve: “Tu quoque, Brute, fili mi!“.

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Vincenzo Camuccini, "Morte di Cesare", 1798

IDI DI MARZO: Nel calendario romano denota la data del 15 marzo. Le “Idi” indicavano il tredicesimo giorno del mese (il quindicesimo nei mesi di marzo, maggio, luglio, ottobre) ed era considerato festivo. In particolare le “Idi di marzo” erano un giorno dedicato a Marte, dio della guerra.

Attualmente il termine idi di marzo è utilizzato per indicare la data dell’assassinio di Giulio Cesare, avvenuto il 15 marzo del 44 a.C. ad opera di Decimo Giunio Bruto, Marco Giunio Bruto, Gaio Cassio Longino e altri cospiratori.

Lo scrittore Valerio Massimo Manfredi ne ha scritto un romanzo, “Idi di marzo” appunto, con aspetti però documentati del tradimento dei congiurati ai danni del dittatore di Roma. Meno conosciuto ma avvincente il racconto omonimo di Thornton Wilder dell’ultimo anno di Cesare attraverso “lettere-diario”.

C’è poi il recente film di George Clooney, “Le Idi di marzo”, che indaga le malefatte del potere in una campagna per le primarie presidenziali negli Stati Uniti di un prossimo futuro, quasi a ricordarci che i pugnali delle Idi di marzo possono non solo uccidere ma anche infliggere ferite che sembrano rimarginarsi dando invece inizio ad un processo di putrefazione delle coscienze di tutti.

Ps: per oggi, “idi di marzo”, il Presidente del Consiglio Mario Monti ha convocato un vertice di maggioranza con Alfano, Bersani e Casini, per esporre l’agenda del Governo per i prossimi mesi, tra cui la questione Rai che aveva fatto saltare il vertice del 7 marzo. Che il Premier abbia scelto a caso questa data?

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