E’ suonata la campanella di un nuovo anno scolastico.
Il mio augurio a tutti gli studenti è che prendano “lezioni”, poco private e molto pubbliche, da quei giovani italiani che in questi giorni hanno tenuto la scena, non in un reality ma nella realtà, fatta non di scorciatoie ma di passi sudati. Giungendo al traguardo non per conoscenze altrui ma per meriti propri, e sorridendo infine per sacrifici continui e non sempre premiati.
Il mio augurio, a chi ha appena cominciato la scuola, e un po’ a tutti noi, è quello di giungere a personali e gratificanti vittorie come è accaduto in questo weekend a Flavia Pennetta, a Roberta Vinci, a Fabio Aru, alla squadra italiana di ginnastica ritmica. Loro hanno fatto di una racchetta, di una bicicletta, di un nastro il proprio strumento di ascesa. Pur nella diversità degli strumenti, perseveranza e fatica li hanno guidati. Con esiti strepitosi.
Chapeau!, come dicono i miei studenti.