Da qualche tempo si vocifera di un “cerchio magico” attorno al Presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Ovvero, intorno a lui circuiterebbero i più fidati collaboratori, quelli che, per intenderci, non tramano congiure di palazzo.
A tal punto che anche il nome di Federica Mogherini a “Ministro degli Esteri” in quel di Bruxelles sembra sia scaturito più per la fedeltà al Capo che per capacità comprovata del singolo.
E qui si muove il dubbio. Fino a che punto per un Capo è meglio circondarsi di yesmen, col risultato di essere omaggiato e protetto, piuttosto che avere qualcuno che tenti forse anche l’arrampicata personale ma che dimostri competente iniziativa individuale?
Certo, bisogna rischiare. Ma è un Capo a sua volta capace colui che non si sottopone al rischio?